Nel cuore della diplomazia internazionale, si è aperto un capitolo di tensione tra Panama e gli Stati Uniti. Un annuncio del Dipartimento di Stato riguardante l'esenzione dal pedaggio per le navi militari americane ha portato a una reazione immediata da parte del governo panamense. Le parole del presidente Mulino hanno evidenziato la profondità del disaccordo, mentre il segretario Rubio ha ribadito la posizione statunitense sull'importanza strategica del canale.
L'iniziativa americana di esonerare le proprie unità navali dal pagamento delle tariffe per il transito attraverso il Canale di Panama ha sollevato forti riserve. Il governo panamense ha subito espresso il proprio disappunto, mettendo in dubbio la legittimità dell'intervento esterno. L'amministrazione Mulino ha ribadito l'importanza della sovranità nazionale, respingendo qualsiasi tentativo di modificare unilateralmente gli accordi esistenti.
Il 5 febbraio, Washington ha annunciato la decisione di non pagare più i pedaggi per le navi militari che transitano nel canale, scatenando un'ondata di proteste. Il presidente panamense ha dichiarato pubblicamente che tali misure erano inaccettabili e basate su informazioni false. La sua amministrazione ha fatto appello alla comunità internazionale per far valere i propri diritti, insistendo sulla necessità di trattative equilibrate e trasparenti. Questa mossa ha messo in discussione anni di collaborazione bilaterale.
Dall'altra parte dell'Atlantico, la reazione americana non si è fatta attendere. Le autorità statunitensi hanno giustificato la loro posizione sottolineando il ruolo cruciale che il paese svolge nella protezione del canale. Secondo quanto affermato, questa misura sarebbe stata presa per garantire la sicurezza in una zona di vitale importanza per il commercio globale. Tuttavia, tale spiegazione non ha placato le preoccupazioni del governo panamense.
Rubio ha enfatizzato l'impegno degli Stati Uniti nel mantenere la stabilità regionale, sostenendo che la protezione del canale fosse una responsabilità condivisa. Secondo lui, richiedere il pagamento di pedaggi alle navi militari era irragionevole, dato il contributo americano alla sicurezza. Questa visione contrastava con quella panamense, che vedeva nell'esenzione un affronto alla propria sovranità. La divergenza di opinioni ha messo in luce le complesse dinamiche geopolitiche che regolano l'accesso a questo importante corridoio marittimo.