Un film intenso e commovente, "Nottefonda" rappresenta una storia di perdita, speranza e rinascita. Attraverso le lenti del regista Giuseppe Miale Di Mauro, il pubblico viene condotto in un viaggio emozionale che esplora la vita di Ciro, un uomo che ha perso la moglie in un incidente stradale. Utilizzando la droga come rifugio dal dolore, Ciro si allontana da tutti, specialmente da se stesso, fino a quando un evento imprevisto lo risveglia dalla sua disperazione notturna. Questo progetto, nato da un romanzo dello stesso autore, è diventato una realtà grazie alla collaborazione di un gruppo coeso di artisti, inclusi Francesco Di Leva e suo figlio Mario, che portano sullo schermo un legame familiare reale e profondo.
Iniziato come un romanzo scritto con l'aspirazione cinematografica, "Nottefonda" richiedeva una trasformazione sostanziale per adattarsi al linguaggio del cinema. Dopo sette anni di attesa e numerosi tentativi falliti con altre case di produzione, il destino del film si è incrociato con la Mad Entertainment, guidata da Luciano Stella. Questa collaborazione ha permesso a Miale Di Mauro di riscrivere e reinterpretare la storia originale, donando a Ciro una speranza che non era presente nel libro. Il processo di realizzazione ha coinvolto attori e tecnici, creando un'atmosfera di famiglia e amicizia che permea ogni fotogramma.
Il rapporto padre-figlio tra Ciro e Luigi, interpretato dal vero padre e figlio Francesco e Mario Di Leva, aggiunge un livello di autenticità al film. Durante le riprese, Mario ha scoperto una forza interiore mentre dava vita al personaggio di Luigi, un figlio premuroso che sostiene il padre nella sua lotta contro il dolore. L'esperienza ha arricchito entrambi, offrendo a Mario una formazione pratica sotto la guida amorevole di suo padre, che gli ha insegnato a lavorare attraverso il gioco, rendendo l'arte del recitare naturale e coinvolgente.
La base di tutto ciò è il NEST (Napoli Est Teatro), un teatro fondato da Giuseppe Miale Di Mauro e altri artisti in una palestra abbandonata a San Giovanni a Teduccio. Questo luogo è diventato un faro di resistenza culturale, ospitando spettacoli di grande successo come "Gomorra". Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino raccontano con orgoglio della loro lunga collaborazione, partita vent’anni fa con l'intento di portare arte e cultura in una Napoli ricca di talento ma spesso trascurata. Il sogno di debuttare insieme al cinema si è finalmente avverato con "Nottefonda", un progetto che simboleggia il loro cammino artistico e umano.
Il risultato finale di "Nottefonda" è una sinfonia visiva e emotiva che cattura l'anima tormentata di Napoli e la resilienza dei suoi abitanti. La pellicola, prevista per il lancio al cinema il 8 maggio, promette di lasciare un segno indelebile nei cuori degli spettatori. Al di là del film, il gruppo continua a lavorare insieme, come dimostrato dalla tournée della commedia "Premiata Pasticceria Bellavista", presentata a Roma dal 23 al 27 aprile al Teatro Sala Umberto. Con ogni performance, questi artisti continuano a dimostrare che l'arte può essere uno strumento di cambiamento e guarigione.