Cronaca
Una Nuova Tassa sul Patrimonio in Francia: Un Passo Simbolico Verso la Giustizia Fiscale
2025-03-13

Nel 2024, secondo quanto riportato dalla rivista Forbes, il numero di miliardari a livello globale è salito a 2.769 individui, con una ricchezza complessiva che supera i 15mila miliardi di dollari. In un contesto simile, la Francia ha preso un’iniziativa significativa approvando, poco prima della mezzanotte del 20 febbraio, una nuova legge fiscale proposta dagli schieramenti di sinistra all’opposizione. Conosciuta come "Taxe Zucman", questa tassa mira ad introdurre un'imposta annuale del 2% sui patrimoni personali superiori ai 100 milioni di euro. Benché interessi solo un piccolo gruppo di contribuenti – circa quattromila persone, ovvero lo 0,01% più ricco del paese – l'effetto finanziario potrebbe essere considerevole, stimato tra i 15 e i 25 miliardi di euro all'anno.

L'idea alla base di questa misura deriva dall'economista Gabriel Zucman, il cui studio evidenzia come le famiglie più agiate in Francia siano attualmente soggette a un carico fiscale straordinariamente basso. Le ricerche mostrano che le 75 famiglie più ricche del paese versano solo lo 0,3% delle loro entrate sotto forma di imposte dirette. Questo fenomeno è amplificato dalle strategie fiscali elaborate, che spesso includono la creazione di holding per gestire i profitti aziendali senza incorrere in oneri fiscali sostanziali. Secondo analisi di Mathias Thépot su Mediapart, queste strutture permettono ai possidenti di ridurre drasticamente l'aliquota effettiva quando decidono di utilizzare i fondi accumulati.

La Taxe Zucman rappresenta quindi un tentativo di correggere tale squilibrio. Anche se l'importo fiscale richiesto appare modesto rispetto ai rendimenti medi dei grandi patrimoni negli ultimi decenni (circa il 7% annuo al netto dell'inflazione), essa si colloca in un contesto più ampio di riforma fiscale. Gli stessi legislatori che hanno promosso questa normativa ammettono che non si tratta di una rivoluzione, ma piuttosto di un passo minimo necessario verso maggiore equità. Tuttavia, data la composizione del Senato francese, dominato dalla maggioranza governativa, è improbabile che la legge venga ratificata nella sua forma attuale.

In ogni caso, l'approvazione iniziale della tassa ha riaperto un dibattito cruciale sulla distribuzione della ricchezza e sulla giustizia fiscale in Francia. La discussione mette in luce la necessità di politiche più aggressive per affrontare le disparità economiche e garantire che tutti i cittadini contribuiscano equamente allo sviluppo nazionale. Sebbene gli ostacoli istituzionali rimangano consistenti, questo movimento segnala un cambiamento nel modo in cui la società francese sta iniziando a percepire il ruolo delle classi privilegiate nell'economia moderna.

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