La Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale svizzero ha nuovamente dichiarato innocenti Michel Platini e Sepp Blatter, riguardo alle accuse legate a un presunto caso di frode avvenuto nel 2015. Entrambi rischiavano una pena detentiva di 20 mesi sospesi, ma le richieste della Procura non sono state accolte, confermando così il verdetto emesso in primo grado. L’ex presidente della FIFA e l’ex numero uno dell’UEFA hanno espresso la loro soddisfazione per questa decisione finale.
Nel corso del processo celebrato nel 2022, si è discusso a fondo delle accuse rivolte ai due ex dirigenti calcistici. Le indagini si erano concentrate su un pagamento controverso effettuato da Blatter a Platini, considerato illegale dalla Procura svizzera. Tuttavia, i giudici hanno ritenuto che non vi fossero prove sufficienti per stabilire un reato formale. In particolare, l’accordo tra Platini e Blatter era stato descritto come una pratica amministrativa standard all’interno della FIFA, senza alcuna intenzione fraudolenta dimostrata.
Dopo anni di contese legali, Platini ha finalmente potuto esprimersi pubblicamente sui fatti. In un'intervista concessa a Bfm Tv, ha dichiarato che la persecuzione giudiziaria contro di lui e alcuni membri della FIFA rappresentava un tentativo di ostacolare la sua ascesa al vertice del mondo calcistico. Secondo Platini, l'intera vicenda nasceva dal desiderio di impedirgli di succedere a Blatter alla guida della FIFA. Questa narrazione semplificata degli eventi rifletteva la frustrazione accumulata durante gli ultimi dieci anni di battaglie legali.
Il verdetto di assoluzione segna la fine di un lungo capitolo giudiziario che ha coinvolto due figure centrali del calcio mondiale. Per entrambi, si tratta di un momento di riconciliazione con la propria immagine pubblica e di ripristino della reputazione. Nonostante ciò, il caso lascia aperte importanti domande sulle procedure interne della FIFA e sui metodi utilizzati dalle autorità svizzere durante le indagini.
Conclusa la fase processuale, Platini e Blatter possono ora concentrarsi sulla ricostruzione delle loro carriere e sul superamento di un periodo difficile. Il verdetto invia un chiaro messaggio sul valore probatorio necessario per condannare figure di spicco nello sport internazionale, evidenziando anche la necessità di maggiore trasparenza nei rapporti finanziari delle organizzazioni sportive globali.