Nel mese di febbraio, si è scatenato un dibattito accanito riguardo a una proposta che prevede la riduzione drastica del personale dell'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti. Questa decisione, che ha suscitato reazioni contrastanti in tutto il mondo, implica la diminuzione dei dipendenti da oltre diecimila a meno di trecento unità. Il piano include anche l'eliminazione di ottocento programmi gestiti dall'agenzia. Le organizzazioni umanitarie e i politici hanno espressamente criticato questa mossa, sostenendo che l'Usaid non può essere smantellata senza l'approvazione del congresso.
In una serata d'inizio febbraio, le acque si sono agitate quando due sindacati che rappresentano gli impiegati dell'Usaid hanno avviato un'azione legale per impedire il congedo forzato previsto per la mezzanotte del giorno successivo. Secondo fonti anonime, solo pochi addetti alle missioni sanitarie e umanitarie sarebbero stati risparmiati dalla ristrutturazione. La notizia ha fatto scalpore, soprattutto considerando il ruolo cruciale dell'Usaid nella distribuzione di aiuti umanitari in circa centoventi paesi, molti dei quali tra i più poveri al mondo.
Il 4 febbraio, un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell'agenzia annunciava che tutti i dipendenti, tranne quelli essenziali, sarebbero stati messi in congedo amministrativo a partire dal 7 febbraio. Gli impiegati all'estero, che costituiscono circa due terzi del totale, avrebbero avuto trenta giorni per tornare negli Stati Uniti. Alcuni funzionari superiori erano già stati estromessi e l'accesso alla sede di Washington era stato interrotto.
Dall'altro lato dello spettro politico, l'amministrazione Trump e il suo alleato Elon Musk hanno difeso la decisione come parte di uno sforzo per migliorare l'efficienza del governo. Tuttavia, le accuse contro l'Usaid, definita "un nido di vipere" e "una banda di pazzi radicali", hanno ulteriormente alimentato la controversia.
Questo cambiamento radicale solleva interrogativi importanti sulla futura direzione della politica estera americana e sugli effetti che potrebbe avere sui programmi di sviluppo internazionale e umanitario. Mentre la battaglia legale continua, la comunità globale osserva attentamente, consapevole delle implicazioni che questo provvedimento potrebbe avere su milioni di vite in tutto il mondo.