Nel cuore di Roma, durante un'audizione presso Montecitorio, John Elkann, presidente di Stellantis, ha sottolineato l'importanza strategica dell'Italia all'interno del gruppo automobilistico. Queste dichiarazioni segnano una netta differenza rispetto alle precedenti tensioni vissute sotto la gestione di Carlos Tavares. Elkann ha evidenziato come l'Italia rappresenti un pilastro fondamentale per lo sviluppo e la crescita futura della società. Con numeri impressionanti che mostrano le dimensioni globali di Stellantis, il discorso si è esteso a temi quali la ricerca, l'elettrificazione e le relazioni con l'Europa e la Cina.
Iniziando con un viaggio attraverso il passato, Elkann ha ricordato come Stellantis sia cresciuto insieme all'Italia, nonostante i periodi difficili affrontati negli ultimi vent'anni. La famiglia Schivardi, legata storicamente alla Fiat, ha investito enormemente in ricerca e innovazione, contribuendo al rilancio dell'industria automobilistica nazionale. Oggi, Stellantis è il quarto costruttore mondiale, con un fatturato annuo di 157 miliardi di euro e una produzione di oltre cinque milioni e mezzo di veicoli all'anno.
La discussione si è spostata poi sugli impegni presi nei confronti del mercato italiano. Elkann ha illustrato dettagliatamente i piani strategici presentati a dicembre, tra cui investimenti significativi nel polo di Biella, destinati alla produzione di componenti per auto elettriche. L'obiettivo è quello di produrre 400.000 pezzi all'anno, consolidando così la posizione di Stellantis come leader nella transizione verso veicoli più ecologici.
Un tema cruciale affrontato durante l'incontro è stato quello della concorrenza globale. Elkann ha sottolineato come le case automobilistiche europee siano penalizzate da un costo dell'energia elevato e dalla mancanza di una filiera completa per le batterie. Benché l'Unione Europea abbia stanziato 1,8 miliardi di euro per questo settore, tale cifra appare insufficiente per competere con la potente industria cinese. Nel contesto della decarbonizzazione, Elkann ha ribadito la sua convinzione che l'elettrificazione rappresenti la soluzione migliore, pur ammettendo la possibilità di integrare altre tecnologie entro il 2035.
Rispondendo alle domande dei politici italiani, Elkann ha chiarito che non vede un futuro nell'industria automobilistica italiana orientata verso il settore difensivo. Secondo lui, i due settori possono convivere armoniosamente, come dimostrano gli esempi degli Stati Uniti e della Cina.
L'audizione di Elkann ha lasciato un'impronta duratura sui partiti politici italiani, confermando il ruolo centrale dell'Italia nel panorama automobilistico globale. Le parole del presidente di Stellantis hanno messo in luce non solo l'impegno del gruppo verso il Paese, ma anche la necessità di una collaborazione internazionale per garantire un futuro sostenibile all'industria automobilistica. Con progetti ambiziosi e una chiara visione strategica, l'Italia sembra pronta ad affrontare le sfide del ventesimo secolo con determinazione e innovazione.