Cronaca
Attacco Digitale a Giornalista Italiano: Un Passo Indietro per la Libertà di Stampa
2025-05-08

In un recente sviluppo preoccupante, un giornalista italiano è diventato vittima di software spia avanzati. Ciro Pellegrino, legato al quotidiano investigativo Fanpage, ha scoperto di essere stato segnalato da Apple come bersaglio di sorveglianza digitale. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di presunte violazioni della privacy contro giornalisti e attivisti italiani, sollevando interrogativi sulla linea tra sicurezza nazionale e abuso tecnologico.

L'Intrusione Tecnologica e le Sue Implicazioni

Nel cuore del 2024, l'Italia è stata teatro di una serie di rivelazioni che hanno messo in luce l'utilizzo di sofisticati strumenti di sorveglianza. Nel mese di aprile, Ciro Pellegrino ha ricevuto un avviso dal sistema operativo del suo dispositivo, segnalando un tentativo di accesso non autorizzato tramite un software spia. Tale tecnologia era precedentemente impiegata contro il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, e altri attivisti, inclusi i fondatori dell'ONG Mediterranea Saving Humans e un attivista per i diritti umani. Tutti questi casi condividono un comune denominatore: critiche verso politiche governative e difesa dei diritti civili.

Le indagini stanno cercando di chiarire se lo stesso software prodotto dalla Paragon Solutions sia stato utilizzato anche contro Pellegrino. La società israeliana ha sempre sostenuto che i propri prodotti debbano essere usati esclusivamente per scopi legittimi, ma le accuse di abuso continuano ad accumularsi. Il governo italiano, attraverso il Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir), sta valutando l'opportunità di queste pratiche, mentre cresce la richiesta di trasparenza.

Dall'altra parte dell'oceano, il Citizen Lab dell'Università di Toronto collabora con le vittime per analizzare e documentare tali intrusioni digitali. Secondo esperti come John Scott-Railton, le autorità italiane sono in grado di fornire risposte chiare consultando i registri d'uso delle tecnologie implicate.

Il caso di Pellegrino rappresenta uno specchio del dibattito globale sui limiti della sorveglianza digitale e sulle sue conseguenze per la libertà di stampa e il pluralismo democratico.

Da un punto di vista giornalistico, questa vicenda getta luce su un allarme sempre più forte riguardo all'uso improprio di strumenti tecnologici avanzati. Se da un lato è comprensibile la necessità di garantire la sicurezza nazionale, dall'altro emerge l'importanza di stabilire controlli rigorosi per evitare abusi nei confronti di professionisti impegnati nella ricerca della verità e nella promozione della giustizia sociale. La transparenza e l'accountability devono essere prioritarie in un sistema democratico, dove la protezione delle fonti e la libertà di informazione rappresentano pilastri fondamentali.

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