Cronaca
Cinque nazioni europee abbandonano l'accordo sul divieto delle mine terrestri
2025-04-30

Un cambiamento significativo nella politica di sicurezza è emerso recentemente in Europa. Cinque paesi del continente hanno deciso di ritirarsi dall'accordo internazionale che vieta l'uso delle mine antipersona, citando preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale. La Lettonia ha formalizzato questa decisione il 24 aprile, seguendo un precedente annuncio di Polonia, Finlandia, Estonia e Lituania a marzo. Questi Stati, situati vicino alle frontiere russe, sentono l'esigenza di adottare misure difensive più severe.

Gli oppositori dell'utilizzo delle mine terrestri hanno espresso forti critiche riguardo a queste decisioni. Jody Williams, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1997 grazie al suo impegno contro le mine, ha dichiarato con enfasi il suo disappunto. Secondo lei, l'adozione di tali armi non contribuisce alla risoluzione dei conflitti militari ma aumenta soltanto sofferenze umane. Le mine, infatti, causano danni permanenti e minacciano vite civili anche dopo la fine delle ostilità.

L'abbandono della convenzione di Ottawa da parte di questi paesi europei mette in luce la tensione tra valori umanitari e strategie difensive. Mentre alcuni sostengono che le misure estreme siano necessarie per proteggere le popolazioni dai potenziali attacchi nemici, altri ribadiscono che le soluzioni militari non possono giustificare il sacrificio della sicurezza globale e del rispetto per la vita umana. È fondamentale riflettere su come affrontare le sfide geopolitiche senza compromettere i principi etici universalmente riconosciuti.

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