Nel corso di questa estate, l'azienda svedese Spotify ha intenzione di rivedere i propri prezzi negli Stati Uniti e in altri paesi europei e latinoamericani. Questa decisione emerge in un contesto di rallentamento della crescita degli abbonati al servizio di streaming musicale, come riportato dal Financial Times. Lo scorso luglio, l'aumento del costo degli abbonamenti è già stato attuato negli USA dopo una perdita di competitività nei confronti di Apple Music. L'azienda ha già effettuato alcune modifiche ai prezzi in alcune nazioni europee, ma il prossimo aumento sarà più ampio.
Questo cambiamento arriva mentre l'industria discografica attraversa un periodo di crescita rallentata. Secondo l'International Federation of the Phonographic Industry (Ifpi), i ricavi globali sono diminuiti significativamente nell'ultimo anno. Di conseguenza, piattaforme come Spotify stanno valutando l'introduzione di funzionalità premium, offrendo vantaggi speciali ai fan dei musicisti più popolari, inclusi accessi anticipati alle nuove uscite e prevendite esclusive per concerti.
Il CEO di Universal, Lucian Grainge, ha definito questa strategia "Streaming 2.0", dove i consumatori disposti a pagare di più riceveranno benefici aggiuntivi. Tuttavia, Digital Music News evidenzia che le esperienze precedenti di Spotify con servizi simili hanno avuto risultati limitati. Si ipotizza che l'industria dello streaming abbia raggiunto un plateau, costringendo le aziende a cercare nuove modalità per aumentare i profitti.
La sfida principale per Spotify e altre piattaforme sarà quella di stimolare ulteriormente la crescita in mercati già saturi. Mentre la conquista di nuovi utenti potrebbe essere difficile, la ricerca di soluzioni innovative per massimizzare i guadagni diventa sempre più prioritaria. Resta da vedere se queste strategie porteranno successo o semplicemente segnaleranno un cambio di rotta nell'industria musicale digitale.