Finanza
Draghi Sottolinea la Necessità di Unità e Investimenti per Affrontare le Sfide dell'UE
2025-02-18

Nel contesto della settimana parlamentare 2025, l'ex presidente della Banca Centrale Europea e ex premier italiano, Mario Draghi, ha espresso preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza europea e alla necessità di una maggiore integrazione economica. Durante il suo discorso al Parlamento europeo, Draghi ha sottolineato l'importanza di un'azione rapida e coordinata tra i paesi membri per affrontare le crescenti sfide geopolitiche ed economiche. Egli ha avvertito che l'Europa potrebbe trovarsi a dover garantire da sola la propria sicurezza in Ucraina e nel continente. Inoltre, ha richiamato l'attenzione sulla necessità di investimenti massicci e mutualizzazione del debito per sostenere la competitività dell'Unione.

Le parole di Draghi sono state particolarmente focalizzate sulle esigenze economiche future dell'UE. Ha evidenziato come la situazione attuale richieda investimenti stimati tra i 750 e gli 800 miliardi di euro, cifra che potrebbe risultare ancora più alta se si considerano le spese legate alla mitigazione del cambiamento climatico. Questo piano di investimento è stato descritto come essenziale per mantenere la crescita economica europea in un mondo che sta progredendo rapidamente. Per affrontare queste sfide, Draghi ha suggerito l'emissione di titoli di debito e la necessità di superare le barriere interne all'Unione. La standardizzazione e l'armonizzazione delle normative nazionali sono state indicate come passaggi cruciali per facilitare questo processo.

Il vertice di Parigi ha confermato l'impegno degli stati membri verso un aumento della spesa militare, ma le opinioni divergono su come gestire la presenza delle truppe. Draghi ha ribadito l'importanza di agire come un unico stato per affrontare le sfide emergenti. L'unità e la collaborazione tra governi, parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo sono state presentate come elementi fondamentali per un coordinamento efficace. Questo approccio integrato sarebbe necessario non solo per risolvere questioni economiche ma anche per contrastare le incertezze generate dalla politica commerciale americana.

Infine, Draghi ha analizzato le implicazioni della nuova politica commerciale statunitense. I dazi imposti dagli Stati Uniti alla Cina potrebbero indirizzare l'eccesso di capacità produttiva cinese verso l'Europa, mettendo ulteriori pressioni sulle imprese locali. Allo stesso tempo, le politiche ideate per attrarre le aziende europee negli Stati Uniti, grazie a tasse più basse e deregolamentazione, potrebbero ridurre la competitività industriale europea. Draghi ha concluso sottolineando la necessità di prepararsi a queste dinamiche globali attraverso una forte unità e cooperazione interna all'UE.

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