L'indifferenza della stampa giapponese verso la nomination agli Oscar del documentario "Black Box Diaries" ha sollevato molte domande. Questo film, realizzato nel 2024 e acclamato in vari festival internazionali, non è ancora stato distribuito nel suo paese d'origine. Tale situazione riflette un problema più profondo legato alla società giapponese e al suo trattamento delle questioni di violenza sessuale. Il film racconta la storia di Shiori Ito, una giornalista che, dieci anni fa, subì un abuso da parte di un influente giornalista televisivo. Nonostante i suoi sforzi, Ito non riuscì a ottenere giustizia penale, ma solo una vittoria civile.

Nel 2017, Ito tenne una conferenza stampa che ebbe un impatto enorme. Piuttosto che presentarsi come una vittima tradizionale, piangendo e inchinandosi, Ito sfidò le aspettative culturali con il suo comportamento fiero e determinato. Indossava un completo scuro con due bottoni slacciati, un dettaglio che scatenò un'ondata di odio online. Tuttavia, il suo atto di coraggio segnò un momento cruciale nella versione giapponese del movimento #MeToo, contribuendo a importanti modifiche legislative sulla violenza sessuale nel 2023.

La lotta di Ito non è solo una storia personale, ma un'esplorazione profonda del modo in cui il silenzio sistemico perpetua l'abuso in una società che privilegia la coesione sociale. Il suo viaggio psicologico attraverso la gerarchia sociale giapponese evidenzia come il sistema possa soffocare le verità scomode. L'informazione svolge un ruolo cruciale in questo contesto, spesso perpetuando atteggiamenti pregiudiziali. Recentemente, un altro caso di violenza sessuale coinvolgente Masahiro Nakai, un noto conduttore televisivo, ha portato a cambiamenti significativi nel mondo dell'intrattenimento giapponese. Questi eventi dimostrano che, pur essendoci stati progressi, i media devono ancora imparare a trattare questi temi con la dovuta serietà e sensibilità.

Le storie di Ito e Nakai mostrano che ogni passo verso la giustizia e la trasparenza è prezioso. È fondamentale che la società continui a promuovere un ambiente in cui le voci delle vittime vengano ascoltate e rispettate. Solo così potremo sperare in un futuro più giusto e umano.