Nell'estate del 2023, uno scrittore ricevette un messaggio da una persona sconosciuta che conteneva un estratto del suo libro ancora inedito. Questo episodio rivelò uno dei più strani e affascinanti misteri dell'editoria moderna, coinvolgendo furti digitali di manoscritti inediti. La storia si snoda tra le maglie della fiducia nel mondo letterario, esplorando i metodi ingegnosi di un ladro che per anni ha ingannato editori e agenti letterari. Dall'arresto di Filippo Bernardini dall'FBI nel 2022 fino ai nuovi sviluppi che hanno visto il ritorno di simili comportamenti, l'articolo racconta una vicenda che sfida la comprensione.
Inizialmente, gli episodi di furto sembravano piccole frizioni nella rete informale di scambi all'interno dell'industria editoriale. Agenti e editori notavano richieste anomale di manoscritti, ma queste venivano attribuite a semplici errori. Solo nel 2017, quando un tentativo di ottenere il manoscritto di una serie famosa fu scoperto, la comunità editoriale iniziò a rendersi conto della gravità della situazione. I furti erano ben organizzati e diffusi, coinvolgendo centinaia di persone e migliaia di documenti. Le tecniche impiegate, note come "social engineering", non richiedevano competenze tecnologiche avanzate, ma molto tempo e pazienza.
Questi attacchi non avevano uno scopo economico chiaro. Nonostante alcuni manoscritti fossero di autori famosi, la maggior parte apparteneva a scrittori relativamente sconosciuti. Il ladro non cercava vantaggi materiali, ma sembrava mosso da motivazioni oscure, forse legate a una compulsione o a una forma di rivalsa contro il settore editoriale. Gli investigatori si trovarono di fronte a un enigma senza soluzioni immediate. Chi poteva avere interesse a dedicare tanto tempo e risorse a un'attività priva di guadagno? L'unico risultato tangibile era una sorta di collezione digitale di testi inediti, accumulata senza apparente motivo.
Il 6 gennaio 2022, l'arresto di Filippo Bernardini dall'FBI mise fine a questo lungo mistero. Bernardini, un giovane italiano con esperienza nel settore editoriale, era stato responsabile di centinaia di furti di manoscritti. Le sue motivazioni rimasero ambigue: dalla volontà di dimostrarsi capace di accedere a testi inediti fino a una compulsione nata durante l'infanzia. Dopo aver ammesso i suoi misfatti, Bernardini sembrava pentito, ma la sua storia non ebbe un finale definitivo. Nel 2023, ricominciò a inviare estratti di libri inediti agli autori, questa volta accompagnati da minacce velate e comportamenti disturbati.
Questo nuovo capitolo della vicenda aggiunse ulteriori domande alla già complessa trama. Perché Bernardini aveva ripreso le sue attività? E chi stava realmente dietro a questi nuovi episodi? La scoperta che anche il manoscritto dell'autobiografia del Papa era stato oggetto di tentativi di furto spinse le autorità a intensificare le indagini. Ora, l'editoria internazionale vive sotto un velo di sospetto, dove ogni email e ogni richiesta devono essere verificate con attenzione. La consapevolezza delle vulnerabilità digitali è diventata una realtà quotidiana, lasciando un segno indelebile sul settore.