Nel mese di febbraio, la Repubblica Popolare Cinese ha annunciato l'implementazione di nuove tariffe doganali su importazioni specifiche dagli Stati Uniti. Questa decisione è stata presa come reazione diretta all'aumento delle tasse sui beni cinesi voluto dal presidente americano Donald Trump. Le misure imposte includono dazi del 15% sul carbone e il gas naturale liquefatto, mentre altri prodotti come petrolio, macchinari agricoli e veicoli pesanti subiranno un incremento del 10%. Il valore delle importazioni cinesi di idrocarburi e carbone dagli Stati Uniti ammontava a sette miliardi di dollari nel 2024. Inoltre, Pechino ha introdotto restrizioni sull'esportazione di metalli industriali e tecnologici e ha avviato un'indagine contro Google per abuso di posizione dominante.
In una giornata cruciale del mese di febbraio, il ministero delle finanze cinese ha rivelato che a partire dal giorno successivo, sarebbero stati applicati dazi significativi su alcune importazioni statunitensi. Nel contesto di una crescente tensione commerciale, la Cina ha deciso di colpire specificamente le importazioni di carbone e gas naturale liquefatto con un dazio del 15%, mentre altri prodotti come petrolio, macchinari agricoli e veicoli pesanti hanno subito un aumento del 10%. Queste misure sono state prese in risposta all'aumento dei dazi sugli esportati cinesi voluto dal governo Trump. L'importanza economica di questi beni è evidente: nel 2024, le importazioni cinesi di idrocarburi e carbone dagli Stati Uniti valsero sette miliardi di dollari, un numero molto inferiore rispetto ai novanta miliardi spesi per le importazioni dalla Russia.
Il ministero cinese ha anche dichiarato che queste azioni non risolvono i problemi economici degli Stati Uniti e mettono a rischio la collaborazione bilaterale. Come ulteriore passo, Pechino ha avviato una controversia presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Ulteriormente, la Cina ha introdotto restrizioni sull'esportazione di metalli strategici come tungsteno, tellurio, bismuto e molibdeno, essenziali per l'industria e la tecnologia avanzata. Infine, è stata avviata un'indagine contro Google per presunto abuso di posizione dominante, e alcune aziende statunitensi sono state inserite nella lista nera.
L'economista Zhiwei Zhang ha commentato che la risposta cinese appare relativamente moderata, concentrandosi su specifici settori piuttosto che su tutte le importazioni. Egli suggerisce che ciò potrebbe essere solo l'inizio di un lungo processo negoziale tra i due paesi, che potrebbe culminare in un incontro diretto tra Trump e Xi Jinping entro breve tempo.
Questo scambio di misure protezionistiche rappresenta un momento critico nelle relazioni commerciali tra le due superpotenze economiche. Mentre gli osservatori internazionali attendono con ansia sviluppi futuri, è chiaro che questo confronto potrebbe avere ripercussioni significative sull'economia globale.
Da un punto di vista giornalistico, questa situazione dimostra quanto sia intricato e delicato il rapporto economico tra Cina e Stati Uniti. Ogni mossa può avere effetti a catena non solo sui due paesi direttamente coinvolti, ma anche su mercati e industrie globali. È importante mantenere un occhio attento agli sviluppi futuri e comprendere le dinamiche complesse che guidano queste decisioni politiche.