Nelle prossime settimane, il futuro dell'ex complesso siderurgico di Taranto si avvicina a una svolta decisiva. I commissari incaricati della gestione straordinaria di Acciaierie d'Italia hanno presentato al ministro delle Imprese le loro valutazioni sulle proposte di acquisto. Queste offerte provengono da tre gruppi diversi, ciascuno con punti forti e deboli che devono essere attentamente considerati. Il ministro ha mantenuto riservate le discussioni, prevedendo ulteriori approfondimenti prima di prendere decisioni definitive. Nel frattempo, il lavoro dei commissari continua, e il governo sta cercando un consenso collegiale sulla futura direzione dell'acciaieria.
Il processo di selezione delle offerte per l'ex Ilva è in corso sotto la guida del ministro delle Imprese. Tre gruppi sono in competizione: Baku Steel, supportata dal fondo statale dell'Azerbaigian, Jindal Steel International dall'India, e Bedrock Industries degli Stati Uniti. Gli azeri hanno migliorato la loro offerta, presentando un piano che include investimenti superiori al miliardo di euro e la promessa di assorbire la maggior parte dei lavoratori attuali. Gli indiani hanno reso la loro proposta più attraente, sebbene non all'altezza di quella azerbaigiana. Gli americani, invece, non hanno rilanciato. Le trattative continuano, e ogni dettaglio viene esaminato attentamente dai commissari.
I cittadini di Taranto hanno espresso preoccupazioni riguardanti la sicurezza degli impianti e la gestione dei rifiuti. Questi timori aggiungono ulteriore pressione alla necessità di scegliere un acquirente responsabile. La presenza dello Stato attraverso Invitalia è stata suggerita come possibile soluzione, ma solo se le condizioni e i ruoli sono chiaramente definiti. L'esperienza passata con ArcelorMittal ha insegnato che la partecipazione pubblica deve essere gestita con cautela per evitare errori del passato.
In questo scenario complesso, la decisione finale richiederà un equilibrio tra gli interessi economici e sociali. Il governo intende garantire che la scelta sia non solo vantaggiosa per gli investitori, ma anche per la comunità locale e l'ambiente. Con il consiglio dei ministri convocato per venerdì e nuovi incontri con i sindacati, tutte le parti coinvolte stanno lavorando instancabilmente per raggiungere una soluzione soddisfacente. Il futuro dell'ex Ilva dipenderà dalle decisioni prese in questi giorni cruciali.