Cronaca
La Controversia sui Trasferimenti di Richiedenti Asilo in Albania e la Legge sui Paesi Sicuri
2025-01-24

Nel gennaio del 2024, la nave militare italiana Libra è tornata attiva nel Mediterraneo centrale per riprendere i trasferimenti forzati di richiedenti asilo in Albania. Questa decisione è stata annunciata a dicembre dal governo italiano, nonostante le incertezze legali e le critiche da parte dei tribunali europei. La politica ha sollevato dubbi sulla conformità con il diritto europeo, in particolare riguardo alla definizione di "paese sicuro". Esperti giuridici hanno espresso preoccupazioni sulla validità delle nuove norme nazionali e sulla possibilità che i giudici possano disapplicarle se in contrasto con le leggi europee.

Il dibattito intorno ai trasferimenti di richiedenti asilo in Albania si è intensificato quando il governo italiano, guidato dalla presidente Giorgia Meloni, ha annunciato l'attivazione di un protocollo stipulato con Tirana. Secondo quanto dichiarato, tali trasferimenti sarebbero avvenuti senza attendere una pronuncia definitiva della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. L'intento era di accelerare i processi di asilo, ma la questione ha suscitato controversie. Il 21 ottobre, Carlo Nordio, ex magistrato e ministro della giustizia, ha sostenuto che i giudici non possono disapplicare una legge nazionale anche se in contrasto con il diritto europeo. Tuttavia, questa posizione è stata contestata da esperti come Chiara Favilli, docente di diritto europeo all'università di Firenze, e Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà. Entrambi hanno evidenziato che la normativa europea prevale su quella nazionale e che i giudici devono rispettare le disposizioni europee.

Le dichiarazioni del governo italiano hanno spesso creato confusione. Ad esempio, la presidente Meloni ha affermato che la lista dei paesi sicuri non influisce sui rimpatri di migranti irregolari, ma esperti come Schiavone hanno ribadito che la legislazione nazionale non può anticipare regolamenti europei futuri. La corte di cassazione, con una sentenza del 19 dicembre, ha chiarito che i giudici possono valutare la sicurezza dei paesi designati come tali dal governo, contrariamente a quanto sostenuto dal governo. Questa decisione ha ulteriormente complicato la situazione, mettendo in luce le divergenze tra le interpretazioni governative e quelle giuridiche.

L'implementazione della nuova legge sui paesi sicuri ha sollevato numerose questioni legali e politiche. Mentre il governo sostiene di essere in linea con il diritto europeo, esperti e tribunali ne mettono in dubbio la conformità. La decisione della corte di cassazione, che consente ai giudici di sindacare sulla sicurezza dei paesi considerati tali dal governo, rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei flussi migratori. Tuttavia, rimangono aperte interrogativi su come queste norme verranno applicate in pratica e sul loro impatto reale sui richiedenti asilo.

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