Il governo greco ha recentemente annunciato una misura drastica riguardo le politiche migratorie, sospendendo temporaneamente, per un periodo di tre mesi, la procedura di esame delle richieste di asilo presentate dai migranti che approdano sulle coste greche provenienti dal Nord Africa. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha enfatizzato la chiusura delle frontiere marittime, avvertendo che chiunque tenti di entrare illegalmente sarà prontamente arrestato e detenuto. Questa azione, comunicata anche all'Unione Europea, riflette la determinazione di Atene a implementare una politica migratoria più rigorosa, in linea con gli impegni assunti sin dal 2019.
\nQuesta decisione è maturata in un contesto di emergenza, caratterizzato da un notevole incremento degli arrivi. Le isole di Creta e Gavdos, in particolare, sono diventate nuovi punti di sbarco per migliaia di persone partite dalla Libia, soprattutto dalla città di Tobruk, sotto il controllo del maresciallo Khalifa Haftar. I dati indicano che oltre 7.300 migranti sono giunti in queste aree dall'inizio dell'anno, superando i 4.935 registrati nell'intero 2024, con un'accelerazione significativa a partire da giugno. L'assenza di strutture di accoglienza adeguate su Creta e Gavdos, a differenza delle isole dell'Egeo nordorientale, ha reso la situazione particolarmente critica, spingendo le autorità locali a sollecitare un intervento governativo. In risposta, Mitsotakis ha promesso la creazione di un centro di accoglienza permanente a Creta, con la possibilità di un secondo in futuro. È importante ricordare che la Grecia aveva già adottato una misura simile all'inizio del 2020, durante la fase più acuta della crisi migratoria con la Turchia.
\nLa grave situazione dei flussi migratori è stata evidenziata anche dalle recenti operazioni di salvataggio. All'alba del 9 luglio, la polizia portuale greca e Frontex sono intervenute per soccorrere circa 520 migranti al largo di Gavdos, ammassati su un vecchio peschereccio partito dalla Libia. Queste persone sono state trasferite su una nave cargo e destinate al porto di Laurio, vicino ad Atene. Il portavoce del governo, Pavlos Marinakis, ha sottolineato l'entità del flusso migratorio "considerevole, continuo e in crescita" nel sud del paese. Questa rotta migratoria, che parte dalla Libia, ha spostato il peso dell'accoglienza su Grecia, Italia e Malta, mettendo questi paesi in prima linea. La questione è stata sollevata dalla Grecia in seno all'ultimo vertice dell'Unione Europea a Bruxelles. La decisione del governo greco giunge anche dopo un incidente diplomatico in Libia, dove il commissario europeo Magnus Brunner e tre ministri europei sono stati costretti a lasciare Bengasi.
\nL'azione intrapresa dalla Grecia evidenzia la complessità e la sensibilità delle questioni migratorie a livello europeo e globale. È fondamentale che la comunità internazionale affronti con responsabilità e umanità le sfide poste dai flussi migratori, garantendo la sicurezza delle frontiere e, al contempo, il rispetto dei diritti umani. Solo attraverso una cooperazione rafforzata e soluzioni condivise si potrà costruire un futuro più equo e stabile per tutti.