Cronaca
La Memoria e la Resistenza: Un Poeta Curdo Tra le Acque del Tempo
2025-01-23

Nel cuore della tradizione curda, una voce solitaria emerge per ricordare i legami profondi tra il popolo e la sua terra. Mewlûd Oguz, nato nelle antiche strade di Hasankeyf, un luogo millenario ora sommerso dalle acque della diga Ilisu, porta con sé il canto di un passato che non vuole essere dimenticato. Le sue parole, attraversate da un fervido desiderio di libertà, rivelano come la poesia possa diventare l'ultima frontiera contro l'oblio. Attraverso versi che risuonano di verde elegia, il poeta invita a trasformare il dolore comune in un atto creativo, capace di resistere al tempo e alle forze che cercano di cancellare le radici.

L'insegnamento del curdo a Istanbul rappresenta per Oguz non solo una professione ma anche una missione. Ogni lezione è un omaggio alla lingua materna, un tentativo di preservare ciò che resta di un patrimonio culturale minacciato. In un mondo in cui le identità sembrano sempre più fragili, la sua opera diventa un richiamo alla memoria collettiva. La poesia, così come la lingua stessa, diventa uno strumento per mantenere viva l'anima di un popolo, un modo per affermare che esiste un centro dell'esistenza oltre i confini stabiliti dalla storia.

Il messaggio di Oguz ci invita a riflettere sul valore della memoria e sulla necessità di onorare le nostre origini. In un'epoca dominata dal cambiamento rapido, la sua poesia ci ricorda che la resistenza può prendere forme diverse: scrivere, insegnare, ricordare. Queste azioni semplici possono diventare atti di grande forza, capaci di preservare l'integrità di una cultura e di ispirare nuove generazioni a continuare la lotta per la propria identità. La lirica dell'alba, infatti, non è solo un omaggio al passato, ma anche una promessa per il futuro.

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