Finanza
La Trasformazione del Consulente Finanziario Americano: Verso un Futuro di Servizi Personalizzati
2025-02-24

Nel panorama finanziario statunitense, l'evoluzione del ruolo del consulente finanziario ha segnato una svolta significativa. Da semplice intermediario di prodotti finanziari, il professionista si è trasformato in un gestore patrimoniale completo, capace di offrire servizi personalizzati e relazioni clienti basate sulle esigenze specifiche. Questa tendenza, evidenziata da Vanguard, getta luce su nuovi modelli che potrebbero influenzare anche il mercato italiano.

L'Evoluzione del Gestore Patrimoniale Negli Stati Uniti

Negli ultimi anni, i gestori patrimoniali americani hanno acquisito un ruolo centrale nel settore finanziario. Questi professionisti, pur rappresentando solo il 10% del totale dei consulenti, gestiscono oltre il 18% degli asset del mercato USA, con un valore complessivo di oltre 7 trilioni di dollari. Operano principalmente all'interno di grandi reti finanziarie, detti "wirehouse", dove gestiscono portafogli medi di circa 270 milioni di dollari.

I gestori patrimoniali negli Stati Uniti sono caratterizzati da un'esperienza media di quasi due decenni nel campo finanziario. La maggior parte di loro è maschile, con età compresa tra i 35 e i 64 anni. Uno dei punti di forza di questi professionisti è la capacità di offrire servizi aggiuntivi come consulenza legale e fiscale, elementi fondamentali per instaurare rapporti di fiducia a lungo termine con i clienti. In media, ogni consulente gestisce 101 clienti, di cui quasi un terzo sono donne, e la fascia d'età prevalente degli investitori oscilla tra i 50 e i 69 anni.

Un aspetto cruciale dell'evoluzione del settore è la crescente adozione del modello di remunerazione a parcella, oggi utilizzato dal 72% dei gestori patrimoniali. Questo sistema offre maggiore trasparenza sui costi e un allineamento più stretto con gli interessi del cliente. Nel 2013, solo il 38% dei clienti riteneva chiari i costi della consulenza finanziaria, ma questa percentuale è scesa al 79% nel 2023. Parallelamente, la quota di consulenti che adottano questo modello è passata dal 31% al 72%, con previsioni di ulteriore crescita entro il 2026.

In termini di strumenti finanziari, i gestori patrimoniali americani stanno sempre più orientandosi verso ETF e fondi indicizzati, che oggi rappresentano il 38% del loro asset mix, pari agli investimenti attivi. Circa il 90% dei consulenti utilizza ETF e fondi passivi, con il 70% di loro che li impiega nella parte core del portafoglio.

Implicazioni per il Mercato Italiano

Dal punto di vista di un osservatore, queste dinamiche suggeriscono importanti lezioni per il mercato italiano. Mentre l'Italia continua a privilegiare soluzioni attive, con i fondi attivi che rappresentano il 26,7% degli asset gestiti, l'adozione di ETF rimane limitata. Tuttavia, con un ricambio generazionale stimato in 3,8 trilioni di euro nei prossimi trent'anni, c'è un'opportunità per i consulenti italiani di ampliare il loro approccio, offrendo servizi più personalizzati e integrando strumenti finanziari più efficienti e trasparenti.

Questa evoluzione potrebbe non solo migliorare la qualità dei servizi offerti ai clienti italiani, ma anche promuovere una maggiore fiducia nel settore finanziario. L'introduzione di modelli di consulenza a parcella e l'adozione di ETF potrebbero essere passi cruciali verso una maggiore efficienza e convenienza per gli investitori nazionali.

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