In Italia, un passo importante è stato compiuto per combattere il fenomeno del rivendita illegale di biglietti online. Grazie al recente decreto Bollette approvato dal Parlamento, le piattaforme che consentono la vendita di biglietti a prezzi gonfiati potrebbero essere bloccate se non pagano sanzioni amministrative superiori ad un milione di euro. Questa misura mira a chiudere una falla esistente da tempo e si applica solo quando le multe non possono più essere contestate in tribunale.
Con l'approvazione del decreto Bollette, le autorità italiane hanno introdotto nuove regole per contrastare il bagarinaggio digitale. In particolare, nel secondo comma dell’articolo 6, si specifica che i siti web utilizzati per rivendere biglietti, gestiti da soggetti diversi dagli emettitori ufficiali, verranno oscurati se accumulano debiti legali consistenti. Questa decisione è stata motivata da casi come quello di Viagogo, una piattaforma internazionale accusata ripetutamente dall’Antitrust italiano di aver venduto biglietti a prezzi esorbitanti senza saldare multe fino a 40 milioni di euro.
I primi tentativi legislativi contro questa pratica risalgono al 2017, quando furono introdotte sanzioni per coloro che acquistavano grandi quantità di biglietti con l'intenzione di rivenderli a prezzi elevati. Nel 2018, fu introdotto anche il biglietto nominativo per eventi con capienza superiore ai 5000 posti, una misura voluta dal politico Sergio Battelli. Tuttavia, rimangono sfide significative: i controlli sui nomi dei biglietti all'ingresso degli eventi non sono sempre rigorosi, e alcune piattaforme continuano a operare tramite intermediari o attraverso reti private virtuali (VPN).
Da un punto di vista legale, esperti come l'avvocato Antonino Polimeni mettono in guardia sul fatto che queste piattaforme spesso aggirano le restrizioni nazionali, rendendo necessarie strategie più avanzate per combatterle efficacemente.
Questa nuova normativa rappresenta un progresso importante, ma sottolinea anche la necessità di continui aggiornamenti tecnologici e legali per mantenere sotto controllo un fenomeno sempre più sofisticato.
Dal punto di vista di un giornalista, questa legge dimostra come la società stia lentamente affrontando problemi derivanti dall'uso improprio della tecnologia. Tuttavia, rimane chiaro che la lotta contro il bagarinaggio online richiederà cooperazione internazionale e innovazione costante per proteggere i consumatori e garantire l'equità nei mercati digitali.