Le relazioni tra Italia e Francia, azionisti principali di STMicroelectronics, si trovano in una fase critica. Il governo italiano sta valutando la revoca del proprio sostegno al CEO Jean-Marc Chery e alla sua squadra dirigente a causa di divergenze strategiche riguardanti il futuro della multinazionale produttrice di chip. In particolare, le decisioni prese dal consiglio di sorveglianza hanno irritato Roma, che vedeva nella nomina di Marcello Sala un passo essenziale per rafforzare il ruolo dello Stato nei processi decisionali dell'azienda. L'assemblea prevista per maggio potrebbe rappresentare un momento cruciale per ridefinire l'assetto dirigenziale.
Il dissidio tra i due paesi ha origine dalla gestione attuale di STMicroelectronics e dai piani di riorganizzazione che verranno presentati al ministero delle Imprese e del Made in Italy. La questione è diventata ancor più spinosa con il rifiuto da parte del consiglio di sorveglianza della candidatura di Sala, proposta dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Secondo fonti governative, tale scelta sarebbe stata considerata "inaccettabile e gravissima".
I motivi di questa tensione risiedono soprattutto nel diverso approccio verso la leadership aziendale e negli interessi economici nazionali. Mentre il governo italiano sostiene che Sala avesse i requisiti necessari per ricoprire il ruolo, Parigi sembra voler mantenere Chery al timone fino alla scadenza del suo mandato. Tale posizione ha creato uno scontro aperto, alimentato anche dalle divergenze sulle politiche di privatizzazione e sulla gestione delle imprese partecipate dallo Stato.
L'incontro coordinato dal ministro Adolfo Urso intende analizzare il futuro dei siti italiani di Catania e Agrate, fondamentali per l'economia locale. Durante la discussione, sarà esaminato un piano dettagliato per garantire la stabilità operativa e lo sviluppo tecnologico della società. La situazione, tuttavia, rimane delicata, con entrambe le parti impegnate a difendere le proprie posizioni strategiche.
Nonostante i contrasti, le autorità italiane continuano a cercare soluzioni diplomatiche per attenuare le frizioni con il partner francese. L'obiettivo dichiarato è quello di preservare l'integrità industriale di STMicroelectronics mentre si garantisce un adeguato controllo governativo sugli asset strategici. Resta da vedere se le prossime mosse porteranno a un compromesso o se il dissidio si protrarrà, influenzando ulteriormente le dinamiche aziendali e geopolitiche future.