A Working Man, diretto da David Ayer e con Jason Statham come protagonista, è un film che si colloca in bilico tra l’estetica degli anni '80 e una modernità spietata. Con uno sguardo che oscilla tra brutalità e riflessioni sociali, il regista propone una storia che, pur essendo un omaggio al cinema d’azione classico, riesce a catturare l’anima dell’America contemporanea. Attraverso la scrittura di Sylvester Stallone e Ayer stesso, il film si nutre di elementi tratti dai grandi successi del passato, mentre aggiunge tocchi visivi ispirati alla cultura pop e a icone moderne come John Wick. Nonostante le sue contraddizioni formali, il film offre uno spettacolo coinvolgente, grazie al carisma di Statham e alla sua interpretazione di un anti-eroe implacabile.
David Ayer, già noto per opere contrastanti come Fury e Suicide Squad, torna con A Working Man, un film che tenta di amalgamare diversi stili e tematiche. La base narrativa riprende motivi dal cinema d’azione tradizionale, arricchiti da una colonna sonora rock e da riferimenti visivi che evocano i video musicali degli anni '90. Questo mix eclettico crea un tessuto narrativo complesso, dove la brutalità delle azioni viene contrapposta a momenti di intensa emotività. L’ambientazione americana serve da specchio a una società in crisi, dominata da conflitti morali e sociali.
La presenza di Jason Statham è centrale nella costruzione del tono del film. Interpretando un lavoratore comune trasformatosi in vendicatore implacabile, l’attore mette in mostra tutte le sue doti: forza fisica, determinazione e un certo fascino rude. I dialoghi, seppur semplici, risultano efficaci grazie alla sua interpretazione, che conferisce autenticità al personaggio. Gli scontri fisici, coreografati con precisione, sono il fulcro del film, dimostrando come Ayer abbia curato ogni dettaglio per rendere le scene d’azione memorabili.
L’influenza degli anni '80 è evidente sia nella struttura della trama che nei personaggi. Stallone e Ayer hanno creato un mondo che richiama il cinema d’azione di un tempo, ma lo hanno adattato ai tempi moderni. Gli antagonisti, rappresentati dalla mafia russa, simboleggiano una minaccia esterna all’America, mentre il protagonista emana un patriottismo radicale che risuona con le attuali dinamiche politiche. Le sequenze finali, caratterizzate da una luna gigante che ricorda certi simboli epici, accentuano ulteriormente questa connessione con il passato.
Il film riesce a catturare l’essenza dell’America di oggi, con i suoi conflitti interni e le sue aspirazioni. Attraverso l’uso di immagini potenti e narrazioni incisive, Ayer ci offre una riflessione sul ruolo della working class in un mondo sempre più globalizzato. Jason Statham, con la sua performance solida e convincente, diventa il volto di questa battaglia, incarnando un eroe moderno che non esita a infrangere le regole per fare giustizia. Sebbene il film presenti alcune incongruenze narrative, la sua energia e il suo impegno nel raccontare una storia importante lo rendono un’esperienza cinematografica unica.