Il cinema spesso riesce a toccare corde sensibili, ma questa storia va oltre il semplice intrattenimento. Attraverso le avventure di un padre e suo figlio autistico, si esplora una relazione familiare complessa e ricca di sfumature umane. Un giovane ragazzo, dotato di un'intelligenza fuori dal comune, mette continuamente alla prova i genitori separati e gli adulti intorno a lui con il suo modo particolare di affrontare il mondo. Le sue "fissazioni" e reazioni imprevedibili creano situazioni che richiedono pazienza e comprensione da parte di chi lo circonda. Quando un incidente scolastico porta al coinvolgimento di istituzioni specializzate, il padre, un comico stand-up protettivo e poco convenzionale, decide di prendere in mano la situazione. Con una decisione impulsiva, inizia un viaggio lungo migliaia di chilometri attraverso gli Stati Uniti, accompagnato dal figlio, alla ricerca di nuove opportunità e risposte.
La regia di Tony Goldwyn trasforma questa esperienza personale in un film profondo e coinvolgente, dove l'autenticità della sceneggiatura emerge grazie all'impegno di un cast straordinario. Oltre alle performance convincenti degli attori principali, è evidente come ogni membro della famiglia abbia un ruolo cruciale nel percorso di crescita del protagonista. Il nonno, con il suo carattere burbero ma amorevole, rappresenta un punto di riferimento importante per il nipote, mentre la madre cerca di bilanciare tra consigli medici e istinto materno. Questo intreccio di personalità e approcci diversi genera conflitti e momenti di chiarificazione, mostrando come ciascun genitore affronti le sfide dell'autismo con strategie differenti. L'assenza di manuali o guide per fronteggiare queste situazioni rende ancora più significativo il tentativo di comprendere e accettare il figlio per ciò che è realmente.
L'arte di narrare storie difficili con delicatezza e humour è qui dimostrata con grande abilità. Il film riesce a essere sia divertente che commovente, evitando cadute nel melodramma o nella retorica. Grazie al talento dei giovani protagonisti e all'interpretazione intensa di Bobby Cannavale, il pubblico viene invitato a riflettere su temi universali come l'accettazione della diversità e l'importanza delle relazioni familiari. In un'epoca in cui la società sembra sempre più incline a privilegiare le differenze anziché celebrarle, questo film rappresenta un omaggio alla bellezza della varietà umana. Esso invita a considerare che ogni individuo, indipendentemente dalle sue peculiarità, può arricchire il mondo con la sua unicità, promuovendo così una visione inclusiva e positiva della vita. La strada verso l'empatia e la tolleranza passa proprio da questi piccoli gesti di accettazione reciproca.