In questa opera letteraria, si esplora la figura di Margherita Boninsegna, una donna del Medioevo che sfida le convenzioni sociali per seguire il proprio destino. Il romanzo mette in luce non solo la sua ricerca personale, ma anche il contesto storico oppressivo dominato dall'inquisizione e dalla chiesa. Attraverso la narrazione, emerge un parallelo con le guaritrici donne del passato, spesso temute e perseguitate per la loro conoscenza delle erbe e dei rimedi.
Il testo racconta come Margherita abbandoni la vita conventuale per unirsi a una comunità utopica guidata da fra’ Dolcino, simbolo di libertà e opposizione al potere costituito. Questa storia epica mescola mito e realtà, offrendo uno sguardo profondo su una figura storica poco nota, restituendole dignità e riconoscimento attraverso una scrittura ricca e coinvolgente.
Attraverso la narrazione della vita di Margherita, viene messa in evidenza l'importanza delle donne guaritrici durante il Medioevo. La storia mostra come queste figure fossero spesso marginalizzate e perseguite dalle autorità religiose, nonostante la loro preziosa conoscenza delle piante medicinali.
Nel romanzo, Margherita scopre gradualmente l'arte dell'erboristeria all'interno del convento prima di fuggire verso una vita più libera. Questo percorso riflette il destino di molte donne del tempo, che venivano accusate di eresia a causa delle loro competenze sanitarie. L'autrice stabilisce un legame diretto con opere precedenti che hanno celebrato la saggezza femminile nell'ambito della cura e della guarigione, sottolineando come queste pratiche siano state sistematicamente rese invisibili dalla storia ufficiale. Le descrizioni dettagliate delle piante e dei loro usi creano un quadro vivido del mondo naturale come fonte di salute e salvezza.
La decisione di Margherita di unirsi alla comunità guidata da fra’ Dolcino rappresenta un momento cruciale nella narrazione. Questa scelta simbolizza non solo il suo desiderio di libertà personale, ma anche una sfida alle strutture di potere oppressive del tempo. La comunità rappresenta un ideale di eguaglianza e giustizia sociale.
Con il progressivo sviluppo della trama, si scopre come questa comunità utopica sia stata fondata su principi di solidarietà e resistenza. Fra’ Dolcino diventa un mentore spirituale per Margherita, aiutandola a crescere oltre le limitazioni imposte dal suo ambiente originario. La narrazione si arricchisce di dettagli sulle lotte quotidiane affrontate dai membri della comunità contro l'inquisizione e altre forze avverse. Questo aspetto della storia aggiunge profondità al tema centrale della lotta per la libertà, trasformando il romanzo in una celebrazione delle aspirazioni umane verso un mondo migliore.