Cronaca
Un Viaggio Visivo Verso l'Emi Koussi: Il Gigante Dormiente del Sahara
2025-05-08

In un’immagine straordinaria catturata dall’alto della Stazione Spaziale Internazionale, viene messa in risalto la maestosità del vulcano Emi Koussi, situato nella catena montuosa del Tibesti nel nord del Ciad. Conosciuto come il punto più alto del Sahara, questo vulcano presenta caratteristiche geologiche affascinanti che narrano una storia antica di erosione e clima mutato. Nonostante le sue dimensioni imponenti e il paesaggio contrastante tra roccia lavica scura e sabbia chiara, l’Emi Koussi è considerato inattivo da millenni.

Un Tesoro Geologico nel Cuore del Deserto

Nel cuore dorato del deserto del Sahara si erge il vulcano Emi Koussi, con i suoi 3.415 metri di altezza. Questo gigante naturale, situato nella regione del Tibesti, offre uno spettacolo visivo unico grazie al suo diametro di settanta chilometri e alle sfumature di colore che contraddistinguono la sua superficie. All'interno della caldera, a oltre settecento metri sotto la sommità, si trova un accumulo di sale proveniente da un piccolo lago asciutto, mentre crateri circolari testimoniano eventi eruptivi passati.

I pendii del vulcano sono attraversati da numerosi canali asciutti che si irradiano verso l'esterno, lasciando intravedere un periodo climatico molto diverso da quello attuale. Secondo gli studiosi, queste formazioni sarebbero state create migliaia di anni fa quando il Sahara era caratterizzato da condizioni più umide. Sul versante settentrionale, allineamenti circolari e crateri minori conducono verso il Tarso Ahon, un altro vulcano vicino, creando un paesaggio segnato da gole profonde fino a seicento metri.

Da un punto di vista giornalistico, questa immagine ci ricorda quanto il nostro pianeta sia dinamico e mutevole nel tempo. La visione dell’Emi Koussi, dormiente ma ancora impressionante, suggerisce che persino i luoghi apparentemente immutabili possono nascondere storie di trasformazione e cambiamento climatico. Ci invita a riflettere sulla fragilità e la bellezza del nostro mondo naturale, incoraggiandoci a preservare ciò che resta delle meraviglie geologiche della Terra.

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