Nel pomeriggio del venerdì 21 febbraio 2025, le borse europee hanno concluso la sessione con andamenti disparati. Il Ftse Mib italiano ha registrato un incremento dello 0,45%, raggiungendo i 38.421 punti. Aumenti significativi sono stati riscontrati per aziende come Campari e Poste Italiane, mentre Recordati e Buzzi hanno subito cali. Gli indici PMI dell'eurozona hanno mostrato miglioramenti nel settore manifatturiero, pur rimanendo in contrazione, mentre il settore dei servizi ha rallentato leggermente ma mantenuto una crescita. Wall Street, d'altra parte, ha visto una diminuzione a seguito di dati macroeconomici negativi degli Stati Uniti.
L'indice manifatturiero dell'eurozona ha evidenziato un lieve miglioramento, sebbene resti in fase di contrazione. Questo miglioramento è stato parzialmente compensato da un rallentamento nel settore dei servizi, che continua comunque ad espandersi. L'indice complessivo si è mantenuto stabile a 50,2 punti. Le performance delle imprese italiane sono state contrastanti: Campari ha registrato un notevole incremento del 6,3%, seguita da Poste Italiane con un aumento del 2,6% dopo aver presentato i risultati dell'ultimo anno. Moncler ha anche ottenuto buoni risultati, con un aumento del 2,3%. Al contrario, Recordati ha subito un calo del 1,4%, seguita da Buzzi Unicem con un decremento del 1,1% e Eni con un calo del 0,7%.
Gli investitori americani hanno espresso preoccupazioni riguardo alle prospettive economiche del paese, influenzate da indicatori negativi. I dati sullo stato d'animo dei consumatori sono peggiorati, scendendo a 64,7 punti, mentre le vendite di case esistenti hanno subito un calo del 4,9%. Inoltre, l'indice PMI dei servizi è sceso a 49,7 punti. Questi fattori, uniti alla mancanza di segnali dalla Federal Reserve circa possibili tagli ai tassi di interesse, hanno portato a una diminuzione delle quotazioni di Wall Street. Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono scesi, con lo spread tra Btp e Bund che si è ampliato verso i 109 punti base. Il rendimento del decennale italiano è diminuito al 3,55%, mentre quello tedesco si è attestato al 2,46%.
Nel contesto delle materie prime, il petrolio Brent ha subito un calo, raggiungendo i 75 dollari al barile. L'oro, dopo aver toccato nuovi massimi il giorno precedente, si è stabilizzato a 2.934 dollari l'oncia, continuando la sua ottava settimana consecutiva di guadagno. Questo trend riflette incertezze globali, minacce tariffarie e crescenti pressioni inflazionistiche. Sul fronte valutario, l'euro ha perso terreno contro il dollaro, scivolando a 1,045, mentre il dollaro ha perso valore contro il yen, scendendo a 149,6. Tra le criptovalute, Bitcoin ha superato i 98.000 dollari, segnalando un rialzo significativo.
Le dinamiche di mercato di questa giornata hanno evidenziato chiaramente le differenze tra l'Europa e gli Stati Uniti. Mentre l'Europa ha mostrato segni di ripresa, specialmente nel settore manifatturiero, gli Stati Uniti affrontano sfide macroeconomiche che hanno influenzato negativamente le performance della borsa. Le variazioni nei rendimenti obbligazionari e nelle materie prime hanno ulteriormente accentuato queste divergenze, riflettendo incertezze globali e tensioni economiche.