Il 17 marzo, un tribunale in Georgia ha emesso una sentenza supplementare di quattro anni e mezzo contro Mikheil Saakashvili, l'ex presidente e leader dell'opposizione attualmente incarcerato. Questa nuova condanna aumenta il totale della pena carceraria a dodici anni e mezzo. Arrestato nel 2021 dopo aver trascorso diversi anni all'estero, inclusa un'esperienza politica significativa in Ucraina, Saakashvili è già stato giudicato in contumacia per abuso di potere e appropriazione indebita. Le accuse contro di lui riguardano presunti reati commessi durante la sua presidenza tra il 2004 e il 2013, nonché la sua entrata illegale nel paese nel 2021. Numerose organizzazioni internazionali e figure politiche, come Volodymyr Zelenskyj, hanno criticato queste decisioni legali, definendole motivate da ragioni politiche.
Nel corso degli ultimi anni, le controversie legali coinvolgenti Mikheil Saakashvili hanno catturato l'attenzione globale. Nel 2021, al suo ritorno in patria, fu immediatamente arrestato e accusato di varie infrazioni legate al periodo del suo mandato. Secondo i legali difensori, una delle principali accuse riguarda la violazione delle normative relative alla frontiera nazionale. Tale circostanza ha portato a un aggravamento della sua situazione penale, con la recente decisione del giudice Mikheil Djindjolia che ha fissato il termine complessivo della detenzione obbligatoria. Durante il processo, gli avvocati di Saakashvili hanno sottolineato che tali procedimenti sarebbero stati guidati da motivazioni politiche piuttosto che giuridiche.
L'ex presidente, notoriamente impegnato nella promozione di riforme pro-occidentali durante il suo governo, ha sempre negato ogni accusa. La sua salute è stata oggetto di preoccupazione dopo uno sciopero della fame durato cinquanta giorni nel 2022, costringendolo ad un ricovero ospedaliero prolungato. L'Unione Europea e altre istituzioni internazionali hanno espresso ripetutamente il loro sostegno a favore della sua liberazione immediata, considerandolo un prigioniero politico ingiustamente trattato.
La situazione di Saakashvili rimane al centro di dibattiti accesi sulla governance georgiana. Molti osservatori temono che il regime attuale stia intraprendendo misure autoritarie che compromettano la democrazia locale. Il partito al potere, Sogno Georgiano, è spesso accusato di cercare di indebolire le forze d'opposizione e di orientare la nazione verso un'avvicinamento più stretto con la Russia, a discapito dei tradizionali obiettivi europei delineati dalla costituzione georgiana.
Gli sviluppi legali e politici legati a Saakashvili continuano a suscitare tensioni all'interno della Georgia e oltre i suoi confini. Le richieste internazionali di revisione delle accuse e di garanzie processuali equilibrate si fanno sempre più pressanti. Tuttavia, fino a quando non ci saranno cambiamenti significativi nella strategia politica del governo georgiano, l'esito finale di questa disputa resta incerto e soggetto a futuri sviluppi imprevedibili.