Negli ultimi tempi, l'Europa si è ritrovata a dover ridefinire il proprio ruolo geopolitico in un mondo che cambia rapidamente. Con gli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump che hanno preso decisioni distanti dalle tradizionali alleanze europee, intellettuali come Timothy Garton Ash hanno suggerito una nuova via per il continente: il "churchillismo-gaullismo". Questa filosofia non è tanto una dottrina quanto uno stato d'animo, incentrato sullo spirito di resistenza mostrato dai due leader storici durante i momenti più bui della storia europea.
In un autunno carico di incertezza, l'Europa si trova oggi ad affrontare una situazione senza precedenti. Mentre Washington si allontana dal ruolo di protettore tradizionale del continente, Mosca esercita pressioni crescenti sull'est Europa. In questo contesto, emerge il concetto di "vassallaggio felice", menzionato dal presidente italiano Sergio Mattarella, che mette in guardia contro il rischio di dipendenza dagli attori globali.
Parigi e Londra, pur separate dalla Brexit, stanno riscoprendo vecchie sinergie. Come potenze nucleari e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, queste capitali assumono un ruolo di primo piano nella leadership europea. La Germania, con Friedrich Merz come prossimo cancelliere, e la Polonia rappresentano altre figure chiave in questa dinamica emergente.
Sebbene le analogie storiche possano offrire ispirazione, esse non forniscono soluzioni definitive. Il dilemma resta: armarsi e correre il rischio di conflitti o restare disarmati accettando eventuali compromessi? Churchill e De Gaulle, se fossero qui oggi, probabilmente sceglierebbero la strada della resistenza e del sostegno all'Ucraina, secondo Garton Ash.
Garton Ash pubblica recentemente un saggio intitolato "Europes" (con la "s" plurale), nel quale esplora la storia del continente dall'epoca del 1945 e propone una visione di un'Europa libera da difendere, migliorare e ampliare.
La causa europea, secondo lui, rimane degna di speranza.
Dalla prospettiva di un osservatore, questa riflessione invita a considerare come il passato possa illuminare il presente. Sebbene le soluzioni non siano semplici, lo spirito di resistenza e cooperazione che ha caratterizzato grandi leader del passato può ancora essere una fonte di ispirazione per un futuro europeo comune. L'Europa, in questo momento cruciale, deve trovare il coraggio di agire unita, superando divisioni e rivalità per costruire un destino condiviso.