Nel 2024, il mercato del private capital in Italia ha registrato un incremento significativo sia nel numero di operatori attivi, arrivando a 183 soggetti diversificati per dimensione e attività, che nel volume degli investimenti. Il portafoglio di private equity e venture capital comprende quasi 2.400 aziende, mentre il settore del private debt ha investito in oltre 600 società negli ultimi cinque anni. Questa crescita occupazionale riguarda più di 850.000 dipendenti. Durante il Convegno annuale Aifi, si è discusso della specializzazione settoriale e dell'espansione delle offerte di asset class, nonché delle differenze tra operatori italiani e internazionali.
In un contesto economico sempre più dinamico, il private capital italiano sta mostrando una notevole evoluzione. Secondo i dati presentati dal presidente Aifi, Innocenzo Cipolletta, la raccolta di capitali resta una sfida, sebbene le performance del mercato siano positive. In particolare, si osserva una crescente specializzazione nei settori tecnologici, con 24 operatori domestici focalizzati su tematiche specifiche. Inoltre, alcuni gestori hanno ampliato le loro proposte di asset class, configurandosi come piattaforme multi-asset.
A livello internazionale, i fondi di private equity più grandi hanno raccolto oltre 100 miliardi di euro nel periodo 2022-2024. Gli operatori americani dominano con asset superiori a 100 miliardi di dollari, mentre quelli francesi stanno aumentando la propria presenza sul mercato mid market. In Italia, invece, gli operatori sono generalmente più piccoli, con oltre la metà che gestisce meno di 200 milioni di euro.
Le dimensioni medie degli investimenti riflettono questa eterogeneità: mentre i private equity domestici investono mediamente 16 milioni di euro in PMI familiari, gli operatori internazionali destinano somme più consistenti, fino a 104 milioni per i gestori americani. Nel settore del private debt, l’investimento medio degli operatori italiani è di 8 milioni di euro, contro i 40 milioni dei gestori stranieri.
Durante il convegno, Stefano Cervo di Kpmg ha evidenziato come l'attuale diminuzione dell'inflazione e dei tassi d’interesse stia creando condizioni favorevoli al mercato M&A, con un ritorno dei mega-deal e un aumento dei valori di investimento e exit.
Anna Gervasoni, direttore generale Aifi, ha concluso sottolineando l'importanza di questa eterogeneità per soddisfare le diverse esigenze del tessuto industriale italiano.
La crescita del private capital in Italia rappresenta un'opportunità significativa per il paese. La diversificazione delle strategie e la collaborazione tra operatori italiani e internazionali potrebbero stimolare ulteriormente lo sviluppo economico nazionale. Tuttavia, rimane cruciale affrontare le sfide legate alla raccolta di capitali e all'internazionalizzazione delle imprese italiane. Questo scenario dimostra come il private capital possa essere uno strumento essenziale per promuovere l'innovazione e la competitività globale delle aziende italiane.