Cronaca
Minaccia di Instabilità nel Sud Sudan: Tensioni Etniche e Politiche
2025-03-14

Nel cuore dell'Africa orientale, il Sud Sudan si trova nuovamente al bivio tra pace e conflitto. Dopo sette anni di relativa calma seguita dall'accordo di pace del 2018, recenti eventi hanno sollevato preoccupazioni su un possibile ritorno alle ostilità. L'attacco della milizia nota come "Esercito Bianco" a una base militare a Nasir, insieme all'arresto di figure legate al vicepresidente Riek Machar, evidenziano tensioni etniche e politiche incombenti. La situazione è resa ancor più complessa dalla fragilità dello stato sudsudanese, dalle rivalità interne e dalla crisi economica che affligge il paese.

L'episodio cruciale si è verificato il 4 marzo, quando la milizia "Esercito Bianco", composta prevalentemente da giovani appartenenti all'etnia Nuer, ha lanciato un attacco contro una base militare nello Stato dell'Alto Nilo. Questo evento ha scatenato una serie di reazioni da parte delle autorità governative, che hanno proceduto all'arresto di circa venti persone associate al primo vicepresidente Riek Machar, incluso un generale e alti funzionari del suo partito politico. Le accuse riguardano l'allegata istigazione alle violenze. Lo stesso giorno, la casa di Machar nella capitale Juba è stata circondata dalle forze governative, mentre tre giorni dopo un elicottero delle Nazioni Unite è stato colpito durante un tentativo di soccorso. Gli scontri hanno causato diverse vittime, tra cui un alto ufficiale.

Questi episodi si inseriscono in un contesto storico di conflitti etnici e politici. Il Sud Sudan ha raggiunto l'indipendenza dal Sudan nel 2011, ma già due anni dopo è scoppiata una guerra civile tra le fazioni fedeli al presidente Salva Kiir e quelle vicine a Machar. Nonostante l'accordo di pace del 2018 abbia portato alla formazione di un governo di unità nazionale, la situazione resta precaria. L'accordo non è mai stato pienamente implementato, lasciando intatte le divisioni etniche e militari.

Analisti sostengono che la crisi attuale vada oltre la semplice rivalità tra Kiir e Machar. A 73 anni, il presidente Kiir sembra concentrarsi sulla questione della successione, avviando epurazioni interne per eliminare potenziali minacce o aspiranti alla sua posizione. Questo scenario è ulteriormente aggravato dalla guerra nel Sudan confinante, che ha ridotto i redditi petroliferi del Sud Sudan, già gravemente colpito dalla povertà estrema.

Sul piano sociale, la disfunzionalità dello stato sudsudanese rimane evidente. Secondo i vescovi locali, la proliferazione delle armi e la mancanza di fiducia tra le comunità alimentano instabilità. Molti giovani, privi di alternative economiche, vedono nell'adesione a milizie la sola opportunità di sopravvivenza, perpetuando così un ciclo di violenza.

Le recenti tensioni mettono in luce la necessità di una riforma strutturale del settore della sicurezza e di un dialogo inclusivo tra tutte le parti coinvolte. Senza azioni concrete, il rischio di un ritorno alla guerra civile resta tangibile, con gravi conseguenze per il popolo sudsudanese e la regione in generale.

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