Finanza
Richiesta di Proroga per l'Obbligo di Assicurazione contro Calamità Naturali
2025-03-21

Confindustria ha sollevato la voce chiedendo una proroga di 90 giorni per l'attuazione dell'obbligo di stipulare polizze assicurative contro calamità naturali. Tale obbligo, che entrerà in vigore il 31 marzo, riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia o dotate di una stabile organizzazione sul territorio nazionale, escludendo solo le aziende agricole. Le polizze dovranno coprire danni diretti ai beni aziendali, tra cui terreni, fabbricati e macchinari, causati da fenomeni naturali come terremoti, alluvioni e frane. Tuttavia, molte incertezze rimangono attorno al livello dei premi, alla contrattualistica e agli impegni richiesti alle imprese.

Nel contesto economico italiano, il tema delle assicurazioni contro calamità naturali assume un ruolo cruciale. Angelo Camilli, vicepresidente di Confindustria, ha chiarito la posizione della federazione durante un'intervista al Sole 24 Ore. Secondo lui, l'obbligo imposto dal decreto attuativo pubblicato il 28 febbraio porta con sé conseguenze significative per le aziende. Benché l'obiettivo sia quello di ridurre i rischi finanziari derivanti dalle catastrofi naturali, mancano ancora dettagli essenziali sulla sua applicazione. L'incertezza genera preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda l'impatto sugli incentivi fiscali e contributivi.

Il principio di mutualità è alla base di questa normativa. Se tutte le imprese aderiscono, si spera che i costi degli assicuratori diminuiscano, rendendo le polizze più accessibili anche per quelle aziende maggiormente esposte a tali rischi. Tuttavia, secondo Confindustria, l'assenza di informazioni chiare potrebbe trasformare questa misura in una sorta di "tassa aggiuntiva" senza risolvere i problemi strutturali del territorio. Per questo motivo, viene richiesta una proroga di almeno 90 giorni per avviare discussioni approfondite con il ministero competente.

Un aspetto particolarmente controverso riguarda le possibili conseguenze per le aziende che non stipuleranno queste polizze. Esiste il timore che tali imprese perdano l'accesso a forme di agevolazione o incentivo pubblico. Camilli ha sottolineato l'importanza di escludere dall'ambito di applicazione certe tipologie di agevolazioni fiscali e contributive, mantenendo comunque aperta la possibilità di accedere a crediti e garanzie statali. Questo punto resta fondamentale per evitare un impatto devastante sul tessuto produttivo nazionale.

La richiesta di Confindustria riflette un bisogno di maggiore chiarezza e collaborazione tra istituzioni e mondo imprenditoriale. Anche se l'obbligo di stipulare polizze contro calamità naturali è già stato approvato, resta necessario garantire un'applicazione trasparente e equilibrata. Solo così sarà possibile conciliare l'esigenza di protezione del territorio con quella di sostenibilità economica per le imprese italiane.

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