In Italia, le vicende legate alle successioni delle famiglie imprenditoriali rappresentano un tema sempre attuale e dibattuto. Questo genere di eventi offre non solo uno sguardo sulla ricchezza economica ma anche importanti riflessioni sul piano del wealth planning. Due casi emblematici sono quelli di Leonardo del Vecchio e Bernardo Caprotti. Nel primo caso, gli eredi non hanno ancora trovato un accordo riguardo all’holding lussemburghese Delfin, mentre nel secondo, Caprotti ha optato per una scelta netta, assegnando il controllo della sua azienda alla seconda moglie e alla figlia Marina, escludendo i figli di primo letto dalla governance aziendale.
Nel contesto di un'Italia caratterizzata da forti legami familiari e tradizioni imprenditoriali consolidate, la gestione delle successioni è sempre stata un campo delicato. Nel caso di Leonardo del Vecchio, la complessità emerge dal quadro societario dell'holding Delfin, dove gli otto eredi detengono ciascuno una quota del 12,5%. Tuttavia, la struttura statutaria richiede un consenso quasi unanime per prendere decisioni significative, complicando ulteriormente il processo decisionale.
Un approccio diverso è stato adottato da Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga. All'età di novant'anni, dopo aver navigato in acque burrascose con i figli di primo letto, ha deciso di trasferire il 70% del capitale della holding Supermarkets Italiani Spa alla seconda moglie e alla figlia Marina. I figli di primo letto, invece, hanno ricevuto una quota minore, sufficiente per soddisfare i requisiti legali senza interferire nella gestione operativa.
Anche Silvio Berlusconi ha lasciato tracce significative nel panorama delle successioni imprenditoriali italiane. Attraverso un testamento olografo stilato nel 2006, ha concentrato il controllo di Fininvest nei figli nati dal primo matrimonio, attribuendo loro una quota maggioriazza del 53%, garantendo così una guida unitaria e strategica al gruppo.
Dalla prospettiva di un giornalista che osserva queste dinamiche, si evince come ogni imprenditore abbia seguito percorsi differenti per preservare il valore del proprio patrimonio. La lezione principale è che il successo di una successione dipende non solo dalla quantità di ricchezza trasferita, ma soprattutto dalla capacità di mantenere l'unità familiare e di assicurare una governance aziendale efficace. Le scelte fatte durante la vita possono determinare il futuro dell'impresa per generazioni, dimostrando quanto sia importante pianificare con cura e saggezza.