I mercati azionari europei hanno concluso la giornata in crescita, grazie a un insieme di influenze favorevoli. A Milano, il Ftse Mib ha registrato un incremento del 1,7%, stabilendosi sui 38.665 punti. Tra le aziende in evidenza figurano Iveco, Leonardo e Buzzi Unicem, mentre altre come Diasorin, Snam e Nexi hanno invece subito perdite. Inoltre, negli Stati Uniti, l'aumentata probabilità di evitare uno stop della gestione governativa ha favorito un rialzo a Wall Street, nonostante un calo nella fiducia dei consumatori.
Gli investitori hanno trovato ulteriore incoraggiamento dalle prospettive di nuove misure stimolative in Cina e da un accordo raggiunto in Germania sul piano di Wolfgang Schäuble riguardante l'aumento delle spese per difesa e infrastrutture. Nonostante ciò, rimangono preoccupazioni legate alle tariffe doganali imposte dal presidente Trump e alle relative reazioni dagli stati coinvolti.
Nel frattempo, i dati economici italiani mostrano un aumento del 3,2% nella produzione industriale nel mese di gennaio. Tuttavia, il PIL del Regno Unito ha sorprendentemente registrato una contrazione durante lo stesso periodo iniziale dell'anno. Nella prossima settimana, attenzione si concentrerà sulle riunioni delle banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve, la Banca del Giappone e la Banca d'Inghilterra, nonché su importanti votazioni parlamentari tedesche riguardanti la riforma del freno al debito.
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund si è ridotto a 112 punti base, con rendimenti rispettivamente del 4,0% per il decennale italiano e del 2,88% per quello tedesco. Nel mercato delle materie prime, il petrolio Brent ha superato temporaneamente i 70 dollari al barile, mentre l'oro ha sfiorato brevemente i 3.000 dollari l'oncia prima di ritirarsi. Nelle valute, il cambio euro/dollaro si è stabilito intorno a 1,087, mentre il dollaro/yen si è attestato sui 148,3. Infine, nel mondo delle criptovalute, il Bitcoin si avvicina nuovamente alla soglia di 85.000 dollari.
Con queste dinamiche, gli analisti osservano con cautela ma ottimismo i segnali provenienti dai principali mercati globali, pronti ad affrontare le incertezze future che potrebbero emergere dalle decisioni politiche e finanziarie imminenti.