Cronaca
Arresto del noto narcotrafficante ecuadoriano “Fito” dopo lunga latitanza
2025-06-26

Le forze di sicurezza ecuadoriane hanno portato a termine con successo la cattura di José Adolfo Macías, noto come “Fito”, figura di spicco nel panorama criminale del paese. Questa operazione segna un punto cruciale nella lotta del governo contro la criminalità organizzata, che ha visto l'Ecuador affrontare un'escalation di violenza senza precedenti. La ricattura di Fito, avvenuta dopo oltre un anno e mezzo dalla sua clamorosa fuga, è un chiaro segnale della determinazione delle autorità nel ristabilire l'ordine e la sicurezza nazionale.

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Il 25 giugno, durante un'operazione condotta a Manta, circa 350 chilometri a sud-ovest della capitale Quito, è stato intercettato José Adolfo Macías, leader indiscusso della gang criminale Los Choneros. Questa organizzazione è tristemente nota per il suo dominio sul traffico di cocaina e per i suoi legami con episodi di violenza efferata. Si ipotizza che Fito sia coinvolto anche nell'assassinio di Fernando Villavicencio, un candidato presidenziale ecuadoriano, avvenuto nell'agosto del 2023, evento che ha ulteriormente scosso la stabilità politica e sociale della nazione.

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Il Ministro dell'Interno, John Reimberg, ha fornito dettagli sull'operazione che ha portato all'arresto di Fito, descrivendola come un'azione meticolosa e strategica durata circa dieci ore. L'operazione è stata eseguita con la massima precisione, evitando spargimenti di sangue. Il narcotrafficante è stato scoperto celato in un bunker sotterraneo, nascosto sotto una lastra del pavimento di una lussuosa residenza. Dopo la sua cattura, Fito è stato immediatamente trasferito nella prigione di massima sicurezza La Roca, situata a Guayaquil, una struttura nota per ospitare detenuti di alto profilo. Le autorità avevano precedentemente messo una taglia di un milione di dollari per qualsiasi informazione che potesse condurre alla sua localizzazione e arresto.

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Nel gennaio 2024, Fito era riuscito a evadere da una prigione di Guayaquil, dove stava scontando una condanna a 34 anni per reati gravi come criminalità organizzata, traffico di stupefacenti e omicidio. La sua fuga, facilitata dalla complicità di alcuni agenti penitenziari, aveva innescato un'ondata di disordini in tutto il paese, con rivolte carcerarie e scontri armati che hanno provocato decine di vittime. In risposta a questa escalation di violenza, il presidente Daniel Noboa ha dichiarato un “conflitto armato interno”, mobilitando l'esercito per contrastare efficacemente le bande criminali e ripristinare l'ordine pubblico. Il governo ha altresì avviato le procedure per l'estradizione di Fito negli Stati Uniti, dove è atteso da un processo per traffico di droga e armi.

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L'Ecuador è divenuto negli ultimi anni un crocevia strategico per il traffico di cocaina, un punto di transito fondamentale per la droga proveniente da Perù e Colombia, destinata ai mercati degli Stati Uniti e dell'Europa. La presenza di numerosi gruppi criminali attivi nel territorio ha contribuito a un aumento esponenziale della violenza. Dall'inizio dell'anno, il paese ha registrato quasi quattromila omicidi, evidenziando la gravità della situazione e l'urgenza di misure concrete per arginare la marea criminale che minaccia la sicurezza e la stabilità della nazione. La cattura di Fito rappresenta un passo significativo, ma la strada per una pace duratura è ancora lunga e complessa.

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