Nel corso degli ultimi mesi, Eni ha portato a termine un importante passo nel suo piano strategico finanziario. L'operazione, avviata nella seconda metà dell'anno precedente, ha visto l'azienda riacquistare una significativa porzione delle proprie azioni. Questa iniziativa è stata approvata dagli organi decisionali aziendali e si è conclusa all'inizio della primavera successiva, segnando un ulteriore tappa nel consolidamento del capitale sociale.
Nella luminosa giornata del 20 febbraio 2025, Eni ha dato il via alla chiusura della seconda fase del programma di buyback, un progetto che aveva trovato il suo inizio nell'estate del 2024. Il consenso per tale operazione era stato ottenuto dalla massima assemblea societaria già il 15 maggio precedente. Nel giro di pochi mesi, l'azienda ha acquisito oltre 137 milioni di titoli, rappresentanti quasi il 4,2% del proprio capitale, investendo una somma superiore ai 1,9 miliardi di euro. Questo intervento non solo ha stabilito un record per l'importo ma anche per la quantità di azioni riprese.
Dalla prospettiva di un osservatore attento, questa manovra dimostra come le grandi corporazioni siano sempre più attive nel gestire il loro patrimonio azionario. L'acquisto di azioni proprie permette non solo di ridurre la diluizione del capitale ma anche di inviare un segnale positivo al mercato. Inoltre, l'operazione evidenzia la forza economica di Eni, capace di muovere cifre così consistenti in un periodo relativamente breve.