Cronaca
La Pioniera dell'Organo: Ursula Philippi e il Suo Impatto nella Cattedrale di Sibiu
2024-12-19
Quando Ursula Philippi accettò il ruolo di organista alla storica cattedrale luterana di Sibiu, nel 1985, non si aspettava certo le sfide che avrebbe affrontato. In una comunità tradizionalmente maschile, la sua presenza rappresentò un cambiamento significativo. Oggi, dopo più di tre decenni, Philippi è ricordata come una pioniera che ha lasciato un segno indelebile sulla musica sacra della Transilvania.

Un Viaggio Musicale che Ha Cambiato Storia

Le Radici Musicali di Ursula Philippi

Nata a Brașov, Ursula Philippi crebbe in un ambiente dove la musica era sempre presente. Fin da giovane, mostrò un talento straordinario per lo strumento regale. Studiò all'università nazionale di Bucarest, diventando l'unica studentessa del corso di organo. Questo percorso non fu semplice, ma la passione per la musica la spinse ad andare oltre ogni ostacolo. Il suo viaggio musicale la portò presto a Sibiu, dove suonò per la prima volta l'organo che sarebbe diventato il suo compagno per più di trent'anni.Il contesto sociale e politico della Romania degli anni ottanta influenzò profondamente la vita di Philippi. Durante il regime comunista, la sorveglianza era rigorosa. Gli agenti della Securitate osservavano ogni movimento, ogni concerto, ogni messa. Nonostante ciò, Philippi riuscì a mantenere la propria integrità artistica, evitando qualsiasi interferenza politica. La musica religiosa divenne un rifugio, un modo per esprimersi liberamente in un periodo di forte repressione.

L'eredità di un Strumento Centenario

L'organo della cattedrale luterana di Sibiu è uno strumento eccezionale, costruito dall'azienda tedesca Wilhelm Sauer nel 1925. Dopo aver resistito alle due guerre mondiali, questo organo continua a risuonare con potenza. Philippi racconta che studiare l'organo significa anche imparare a conoscere la storia di uno strumento che trascende i secoli. Ogni giorno, camminava tra le mura antiche della chiesa, immersa in un mondo sacro e silenzioso. L'organo non è uno strumento standardizzato; ogni pezzo ha caratteristiche uniche che lo rendono speciale. A volte, lo strumento stesso suggerisce quale musica suonare, quasi fosse dotato di volontà propria.Philippi descrive l'organo come uno strumento che trasforma chi lo suona. Le lunghe ore di pratica, spesso in condizioni difficili, hanno modellato la sua personalità. Suonare l'organo richiede pazienza, dedizione e un legame profondo con lo strumento. Anche quando faceva freddo o nevicava, Philippi si recava in chiesa per esercitarsi. Questa routine quotidiana l'ha plasmata, rendendola non solo una musicista straordinaria, ma anche una figura di riferimento per la comunità locale.

Una Nuova Generazione di Musicisti

Dopo il pensionamento di Philippi, Brita Falch Leutert, proveniente dalle isole Lofoten in Norvegia, ha preso il suo posto. Come seconda donna organista della cattedrale, Leutert ha ereditato una grande responsabilità. La sua nomina segna un ulteriore passo verso l'inclusione delle donne nell'universo musicale della Transilvania. Philippi ha trasmesso la sua passione e competenza a questa nuova generazione, assicurando che la tradizione musicale continui a vivere.L'organo, strumento centenario, rimane al centro della vita culturale di Sibiu. Ogni anno, durante il festival Ars Sacra, la cattedrale diventa palcoscenico di concerti straordinari. Philippi, ora in pensione, continua a suonare in casa, dove ha installato un piccolo organo. Per lei, lo strumento è come un quarto figlio, una parte integrante della sua vita. Anche se ha detto addio al lavoro, non riesce a separarsi dalla musica che l'ha accompagnata per tutta la vita.

La Resistenza e la Speranza

La storia di Ursula Philippi non è solo quella di una musicista straordinaria, ma anche di una donna che ha superato ostacoli significativi. Nella Romania degli anni ottanta, le opportunità per le donne erano limitate. Philippi dovette affrontare pregiudizi e resistenze, ma la sua determinazione la spinse a proseguire. Anche la sua famiglia soffrì sotto il regime comunista; i suoi nonni furono privati delle loro proprietà e costretti a lavorare in fattorie collettive. Nonostante tutto, Philippi trovò conforto nella musica, un rifugio che le permise di esprimere la propria libertà interiore.Oggi, la situazione della comunità sassone della Transilvania è cambiata drasticamente. Molti sono emigrati in Germania, ma Philippi ha scelto di rimanere. Continua a suonare, insegnare e condividere la sua passione per la musica. La sua storia è un monito alla resistenza e alla speranza, dimostrando che la musica può essere un ponte tra passato e futuro, tra culture diverse e generazioni distinte.
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