Cronaca
Le Controversie delle Elezioni in Bielorussia
2025-01-27

Il 26 gennaio, il leader bielorusso Aleksandr Lukašenko ha ottenuto un settimo mandato presidenziale, secondo quanto riferito da sondaggi ufficiali. Questo risultato ha suscitato forti critiche sia all'interno che all'esterno del paese. Le opposizioni hanno denunciato l'illegittimità del voto e le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per la repressione politica in atto. Nel frattempo, migliaia di cittadini hanno abbandonato il paese, fuggendo dalla crescente oppressione.

Dettagli dell'Evento

Nel freddo rigido di un inverno pungente, la capitale Minsk si è svegliata con l'annuncio della rielezione di Aleksandr Lukašenko. Secondo i dati diffusi dai media governativi, il presidente ha ottenuto l'87,6% dei suffragi. Tuttavia, questa affermazione è stata contestata da vari fronti. Svetlana Tichanovskaja, una figura di spicco dell'opposizione, ora esiliata a Varsavia, ha dichiarato che tale scrutinio rappresenta una "farsa". Ha accusato Lukašenko di crimini e ha sollevato questioni sulla libertà dei prigionieri politici.

L'Unione Europea e diverse ONG hanno concordato con queste accuse, sostenendo che l'elezione non rispetta i principi democratici. Durante una conferenza stampa post-elettorale, Lukašenko ha ammesso che alcuni manifestanti del 2020 sono stati estromessi dal lavoro ma ha suggerito che potrebbero ottenere clemenza se confessano i propri errori. Solo quattro candidati minori, tutti legati al regime, erano presenti nella lista elettorale.

Durante il suo precedente mandato, Lukašenko ha intensificato la repressione contro chiunque osasse dissentire. Con il sostegno della Russia, ha implementato misure severe contro oppositori, giornalisti e attivisti. Più di 300mila persone, su una popolazione di nove milioni, hanno lasciato il paese, cercando rifugio principalmente in Polonia. Le stime indicano oltre 1.200 prigionieri politici ancora detenuti.

Da un punto di vista giornalistico, questo evento mette in luce la fragilità della democrazia in Bielorussia. La rielezione di Lukašenko, nonostante le proteste internazionali, suggerisce una persistente volontà di mantenere il controllo attraverso mezzi autoritari. Questa situazione solleva interrogativi sul futuro del paese e sui diritti fondamentali dei suoi cittadini. È necessario un maggiore impegno internazionale per promuovere cambiamenti positivi e garantire la protezione dei diritti umani.

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