Nel contesto delle sanzioni imposte all'industria del legname russo, un'inchiesta recente ha rivelato come grandi quantità di compensato di betulla russo continuino ad arrivare in Europa attraverso paesi intermedi. L'indagine ha mostrato che le aziende russe collaborano con fabbriche di paesi terzi per eludere le restrizioni e fornire il legname alla UE, nonostante le normative europee. Questo commercio illegale ha generato un significativo impatto economico, stimato a 1,5 miliardi di euro dal momento dell'introduzione delle sanzioni.
Le strategie adottate dalle aziende russe per aggirare le sanzioni includono la collaborazione con produttori turchi e cinesi, che fungono da intermediari nel processo di importazione. Un dipendente di una grande azienda russa di legname ha spiegato come vengono realizzati imballaggi anonimi e come la merce sia poi inviata a destinazioni europee. Questo metodo permette alle aziende di mantenere l'anonimia del prodotto, rendendo difficile il tracciamento della sua provenienza originaria.
Il sistema funziona attraverso una serie di passaggi ben coordinati. Le aziende russe forniscono la merce ai loro partner in Turchia o Cina, dove viene rielaborata e ri-etichettata. Successivamente, il legname viene esportato verso l'Europa come se fosse stato prodotto localmente. In questo modo, i clienti europei ricevono il prodotto senza sapere la sua vera origine. Secondo l'inchiesta, questa pratica è diventata così diffusa che alcune nazioni, come il Kazakistan, hanno visto aumentare drasticamente le proprie esportazioni di compensato di betulla verso l'UE, nonostante la mancanza di risorse naturali per giustificare tale crescita.
Questo traffico illegale di legname russo ha avuto conseguenze significative sull'economia europea e russa. Dall'inizio delle sanzioni, il valore delle esportazioni illegali è stimato intorno ai 1,5 miliardi di euro, con un flusso costante di merci che continua a sfuggire al controllo delle autorità europee. Esperti come Benjamin Hilgenstock evidenziano come ogni miliardo incassato contribuisca alla stabilità economica russa, mettendo in discussione l'efficacia delle misure attuali.
Per contrastare questo fenomeno, alcuni esperti suggeriscono l'introduzione di nuove regolamentazioni più severe. Ad esempio, Thomas Waitz propone l'implementazione di controlli più rigorosi sulla provenienza del legno, richiedendo documenti dettagliati che includano coordinate GPS precise. Inoltre, si suggerisce di intensificare le sanzioni contro gli intermediari coinvolti nel traffico illegale. Alcuni ritengono che queste misure potrebbero avere un impatto maggiore rispetto ai dazi doganali attualmente applicati, che sembrano essere insufficienti per fermare il flusso di legname russo verso l'Europa. L'entrata in vigore del nuovo regolamento Eudr contro la deforestazione, previsto per il prossimo anno, potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore trasparenza nel settore.