Finanza
La Strategia di Acquisizione di Banco Bpm e le Sue Implicazioni
2025-03-27

Banco Bpm ha deciso di procedere con l'offerta pubblica di acquisizione su Anima, nonostante la negazione dell'Eba riguardo alla richiesta di chiarimento sullo "sconto danese". L'istituto milanese continua a sostenere che questa operazione abbia un valore strategico significativo. Unicredit, coinvolto nella stessa dinamica di mercato, esprime preoccupazione per gli effetti del rifiuto dello "sconto danese" sul proprio capitale. Il consiglio di amministrazione di Bpm ribadisce il forte potenziale finanziario e strategico dell'operazione Anima, mentre Unicredit attende ulteriori sviluppi.

L'Opinione Contraria dell'Eba e la Decisione di Bpm

Nonostante il parere negativo dell'Autorità Bancaria Europea (Eba), Banco Bpm ha deciso di proseguire con l'offerta d'acquisto su Anima. La decisione è stata presa dopo un'intensa discussione interna durata ben sette ore. L'Eba ha motivato la sua posizione spiegando che la questione sollevata da Bpm si colloca al di fuori della portata dei processi standard di domande e risposte. Secondo l'autorità, la questione necessita di una valutazione più approfondita.

Il viaggio verso questa decisione non è stato facile. L'Eba ha chiarito che lo "sconto danese", richiesto da Piazza Meda, non può essere affrontato tramite i canali tradizionali di consultazione. Questo caso specifico richiede un'analisi più ampia e complessa. Inoltre, la BCE aveva già espresso un parere contrario al riconoscimento dello "sconto danese". Tuttavia, Bpm ha continuato a difendere la propria posizione, sostenendo che il trattamento prudenziale indicato dalla BCE non è coerente con i principi fondamentali del regolamento europeo sui requisiti patrimoniali (Crr). Tale posizione è stata adottata per proteggere gli interessi degli azionisti.

Impatto sul Mercato e Reazioni delle Banche Coinvolte

L'opera di acquisizione di Anima da parte di Banco Bpm registra progressi costanti, con oltre 918mila azioni consegnate all'offerta. Attualmente, circa il 48,7% del capitale di Anima è in mano a Bpm, inclusi gli impegni di adesione di alcuni grandi azionisti. Nel frattempo, Unicredit rimane attiva sulla scena, registrando con interesse il parere della BCE ed Eba. La banca italiana, impegnata in assemblea, mostra preoccupazione per l'impatto sul suo capitale, se l'acquisto dovesse procedere senza lo "sconto danese".

Le reazioni delle istituzioni coinvolte riflettono diverse prospettive strategiche. Da un lato, Bpm enfatizza il valore strategico e finanziario dell'acquisizione di Anima, indipendentemente dal trattamento prudenziale legato al cosiddetto Danish Compromise. Massimo Tononi e Giuseppe Castagna, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Bpm, hanno ribadito tale convinzione in una nota ufficiale. Dall'altro lato, Unicredit considera attentamente l'effetto sul proprio capitale, dichiarando che sarebbe maggiormente penalizzato senza lo "sconto danese". Questo scenario pone sfide significative per tutte le parti coinvolte, mentre l'attenzione resta focalizzata sui futuri sviluppi nel settore bancario europeo.

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