Il 20 febbraio ha segnato un momento cruciale nella storia della Corea del Sud con l'inizio del processo penale contro il presidente in carica, Yoon Suk-yeol. L'udienza, che si è svolta a Seul, riguardava accuse di insurrezione per la sua presunta intenzione di introdurre la legge marziale nel dicembre dello scorso anno. Questo caso rappresenta una situazione senza precedenti, poiché mai prima d'ora un leader sudcoreano ha affrontato accuse tanto severe mentre deteneva ancora la carica. Il procedimento si distingue da quello intentato presso la corte costituzionale, chiamata a decidere sulla destituzione di Yoon, già approvata dal parlamento.
Le accuse contro Yoon, ora detenuto preventivamente, includono reati punibili con pene estremamente severe. Le sue azioni del 3 dicembre 2024, quando annunciò la legge marziale, hanno scatenato una crisi politica e sociale. Secondo le autorità, tali misure erano giustificate per proteggere lo stato dalle minacce interne ed esterne. Tuttavia, dopo poche ore, sotto la pressione delle forze politiche e dei manifestanti, il provvedimento fu revocato. Durante l'udienza, i legali di Yoon hanno contestato l'accusa, sostenendo che fosse frutto di un'inchiesta non conforme alle norme.
L'avvocato difensore ha affermato che l'intento di Yoon non era di paralizzare lo stato, ma di mettere in guardia l'opinione pubblica sui rischi posti dalla maggioranza dell'opposizione all'interno dell'assemblea nazionale. La proclamazione della legge marziale veniva vista come un modo per richiamare l'attenzione su ciò che lui considerava una crisi governativa. Nel frattempo, il presidente rimane formalmente in carica, sebbene sia sospeso nelle sue funzioni, mentre attende la decisione della corte costituzionale entro il 10 giugno. In caso di conferma della destituzione, verranno indette nuove elezioni presidenziali entro due mesi.
Questo processo storico ha sollevato questioni cruciali sulla stabilità politica del paese e sul ruolo del potere esecutivo. Indipendentemente dall'esito, il caso di Yoon Suk-yeol segnerà un punto di svolta significativo nella democrazia sudcoreana, gettando luce sui meccanismi di controllo e bilanciamento del potere politico.