Un recente studio svolto da HelloSafe, un'azienda italiana specializzata in assicurazioni di viaggio, ha analizzato il coinvolgimento delle famiglie nei mercati azionari in 32 economie avanzate. Lo studio esplora non solo l'interesse per gli investimenti diretti ma anche quelli indiretti tramite prodotti finanziari come le polizze di vita. I dati mostrano una marcata differenziazione tra i paesi, con gli Stati Uniti che si posizionano in vetta, seguiti da altre nazioni sviluppate e alcune emergenti. L'Italia, invece, appare più modesta nel numero assoluto di investitori e nella partecipazione al mercato.
In un mondo caratterizzato da mercati finanziari sempre più volatili, la ricerca mette in evidenza l'impatto culturale ed economico degli investimenti azionari sulle singole nazioni. In Nord America, gli Stati Uniti contano ben 185 milioni di investitori, un numero impressionante rispetto ad altri paesi. Anche il Canada mostra un buon risultato con quasi 20 milioni di partecipanti. In Europa, il Regno Unito e la Germania si distinguono, mentre l'Italia, con poco più di 4 milioni di investitori, resta relativamente indietro. Le cifre riflettono le differenze strutturali tra i vari contesti economici: negli Stati Uniti, ad esempio, l'investimento azionario è strettamente legato ai piani pensionistici e favorito da incentivi fiscali, mentre in Italia e in molti paesi emergenti, l'attenzione rimane ancorata a investimenti tradizionali come immobili o depositi bancari.
Analizzando i tassi di possesso azionario, emerge che Nord America e Oceania registrano i valori più alti, con il 55% delle famiglie statunitensi impegnate nei mercati azionari. In Europa, i Paesi nordici si dimostrano particolarmente attivi, mentre l'Italia raggiunge appena il 7%. Infine, riguardo ai rendimenti negli ultimi dieci anni, l'S&P 500 americano si conferma come leader con un rendimento annualizzato del 16,89%, mentre l'Italia, con il FTSE MIB, segna un modesto 7,05%.
Da un punto di vista geografico, l'Africa e l'America Latina presentano livelli di partecipazione molto inferiori, sebbene alcuni paesi come Brasile e India abbiano mostrato un potenziale interessante grazie alle loro performance annue vicine al 15,9%.
Il Sudafrica, con oltre 8 milioni di investitori, è il principale protagonista africano, mentre in Asia Cina e India spiccano per il volume totale di investitori, pur avendo percentuali di penetrazione relativamente basse.
Da un'ottica giornalistica, lo studio sottolinea l'importanza dell'educazione finanziaria e delle infrastrutture tecnologiche per incoraggiare una maggiore partecipazione al mercato azionario, soprattutto nei paesi emergenti.
Dal punto di vista di un lettore, questa analisi offre uno sguardo illuminante sui diversi approcci all'investimento in tutto il mondo. Risulta chiaro come fattori culturali, regolamentari e istituzionali influenzino profondamente la fiducia delle famiglie nei mercati azionari. Per l'Italia, l'opportunità di migliorare sembra dipendere dalla capacità di integrare strumenti finanziari moderni e accessibili all'interno di un sistema educativo e normativo favorevole. Gli esempi positivi di paesi come gli Stati Uniti e il Brasile possono offrire preziose lezioni per stimolare una crescita futura.