Nel discorso inaugurale del 20 gennaio, Donald Trump ha omesso una parola cruciale: "alleati". Questa assenza segnala un cambiamento significativo nella visione geopolitica americana. Il presidente sembra orientato verso un ordine internazionale basato sulla forza economica, tecnologica e militare degli Stati Uniti. Questo approccio contrasta con l'ordine post-bellico fondato su alleanze e organizzazioni multilaterali. L'Europa, ancorata a questo vecchio modello, si trova ora di fronte a incertezze crescenti riguardo alla propria sicurezza e difesa.
L'amministrazione Trump sta promuovendo un nuovo assetto globale che mette in discussione le strutture tradizionali. Gli europei, abituati a dipendere dalla protezione statunitense, devono ora affrontare un futuro incerto. La leadership americana si allinea sempre più a potenze emergenti come Cina e Russia, mentre l'Unione Europea rischia di rimanere isolata. La necessità di una difesa comune diventa quindi imperativa per garantire la sicurezza continentale.
Il mondo multipolare che Trump sembra favorire pone l'Europa davanti a una scelta cruciale. Dopo decenni di alleanze strategiche, il continente deve ora riconsiderare il proprio ruolo globale. Con una politica estera sempre più transazionale da parte degli Stati Uniti, l'autonomia strategica europea non è più un'opzione ma una necessità. Le recenti tensioni commerciali e le incertezze sulla NATO dimostrano quanto sia urgente questa trasformazione. L'Europa deve trovare nuovi modi per garantire la propria sicurezza senza dipendere completamente dall'aiuto americano.
Il cambiamento di paradigma imposto da Washington crea tensioni significative tra Europa e America. Le dichiarazioni di Macron e Scholz durante il 62esimo anniversario della riconciliazione franco-tedesca evidenziano questa nuova realtà. Nonostante i discorsi ufficiali, la fragilità delle relazioni interne all'UE emerge chiaramente. La crisi del modello tedesco e l'instabilità politica francese pongono ulteriori sfide alla costruzione di una politica di difesa comune.
L'incontro informale dei leader dell'UE previsto a Bruxelles il 3 febbraio rappresenta un momento cruciale. Di fronte a ritardi tecnologici e debolezze nella sicurezza, l'Europa dovrà dimostrare la propria capacità di risilienza. Un'opportunità per mostrare che, anche in momenti difficili, può emergere unita e forte. L'assenza del termine "alleati" nel discorso di Trump non solo sottolinea un cambiamento geopolitico, ma invita l'Europa a ripensare il proprio ruolo sul palcoscenico mondiale.