L'annuncio del presidente Trump di applicare tariffe su merci provenienti da Canada, Messico e Cina ha sollevato una tempesta di reazioni internazionali. Mentre alcune nazioni hanno risposto con misure punitive, altre cercano soluzioni diplomatiche. Le conseguenze economiche si rifletteranno non solo sugli americani ma su tutti i consumatori globali.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato contromisure immediate contro gli Stati Uniti, imponendo dazi significativi sui prodotti statunitensi. Questa decisione è stata presentata come un atto di difesa nazionale, sottolineando la volontà del Canada di proteggere il proprio benessere economico e sovranità. Trudeau ha criticato duramente l'amministrazione Trump, accusandola di voler indebolire l'economia canadese per facilitare un'eventuale annessione.
Nel dettaglio, Trudeau ha promesso l'applicazione immediata di dazi al 25% su importazioni statunitensi per un valore di 30 miliardi di dollari canadesi. Entro tre settimane, questa cifra potrebbe salire fino a 155 miliardi. Il leader canadese ha ribadito che il suo paese non diventerà mai "il 51esimo stato" degli USA e ha respinto le accuse di Washington riguardanti il traffico di droga attraverso i confini. Trump ha risposto chiamando Trudeau "governatore" e minacciando ulteriori aumenti delle tariffe.
Mentre il Canada adotta un approccio combattivo, Cina e Messico mostrano strategie più circospette. Pechino ha espresso preoccupazione per l'impatto negativo delle tariffe sul commercio mondiale, mantenendo un tono moderato. Invece, la presidente messicana Claudia Sheinbaum preferisce la diplomazia, optando per discussioni dirette con Trump prima di prendere qualsiasi misura.
La Cina ha condannato l'azione di Washington come dannosa per il commercio globale, ma senza annunciare contromisure immediate. Nel frattempo, il Messico sta valutando attentamente le sue opzioni. Sheinbaum ha programmato una conversazione telefonica con Trump per cercare una soluzione negoziata. Gli analisti ritengono che una rapida risoluzione sia probabile, dato l'interdipendenza economica tra i due paesi. Tuttavia, se le tariffe persistessero, Moody's stima una contrazione dell'economia messicana dello 0,5%-1% nel 2025. Sheinbaum si impegna a diversificare le esportazioni per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.