Cronaca
Scritture Meridionali: Un Nuovo Approccio alla Cultura del Sud
2025-05-08

La casa editrice Tamu, riconosciuta per la sua opera nel campo delle prospettive decoloniali e femministe, ha lanciato recentemente una nuova collana intitolata Scritture meridiane. Questa iniziativa, diretta da Carmine Conelli, mira a svincolare la questione meridionale dai soliti schemi dualistici, inserendola in un contesto globale. Tra i primi contributi spicca "Napoli balla", scritto da Gennaro Ascione, che esplora le sottoculture musicali della città partenopea attraverso l'obiettivo postcoloniale.

In questa nuova raccolta, si propone di riscoprire etichette musicali dimenticate come la Bbb – Black Butterfly Records – attiva negli anni '70 e '80. Il libro analizza il ruolo innovativo di gruppi come gli Showmen e figure come James Senese, noto per il suo stile definito "amefricanapoletano". Nonostante alcune apparizioni televisive sotto la direzione di Renzo Arbore, questi artisti hanno lasciato un segno duraturo sulla musica napoletana moderna.

Un elemento centrale del testo è rappresentato dall'esperienza di Renato Carosone in Africa all'età di 17 anni. Accettando un'opportunità offertagli da un colono italiano in Abissinia, Carosone entrò in contatto con una cultura musicale diversa, ma anche con pregiudizi razziali. Questo incontro influenzò profondamente la sua concezione artistica, introducendo una forma particolare di malinconia legata all'esilio.

Gennaro Ascione mette in evidenza come tale emozione sia stata espressa attraverso il concetto di tezeta, un termine amarico che indica una nostalgia accettativa dell'impossibilità di ritornare a casa. Questa sensazione venne trasformata in musica dal talento di Mulatu Astatke, il cui vibrafono divenne simbolo di una fusione culturale unica.

Con queste pubblicazioni, la collana Scritture meridiane cerca di ampliare lo sguardo sulla questione del Sud, integrandolo in narrazioni globali e celebrando la ricchezza culturale che emerge dagli scambi interetnici. Attraverso opere come "Napoli balla", si spera di offrire nuove prospettive sulle identità culturali e sociali del mondo contemporaneo.

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