Il 30 giugno, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha iniziato un'importante missione diplomatica in Europa, con l'intento primario di costruire un \"polo di stabilità\" in un panorama internazionale caratterizzato da significative turbolenze e dalla crescente competizione tra le superpotenze. Il diplomatico cinese, settantunenne, ha pianificato incontri cruciali presso la sede dell'Unione Europea a Bruxelles, seguiti da tappe in Francia e Germania. Questo viaggio si inserisce in un momento strategico per Pechino, che mira a consolidare e rafforzare i propri rapporti con il continente europeo, soprattutto alla luce delle dinamiche imprevedibili della politica estera statunitense, la quale considera la Cina un rivale strategico di primo piano.
Nonostante gli sforzi volti al rafforzamento delle relazioni, permangono notevoli punti di attrito tra la Cina e l'Unione Europea, in particolare su questioni di natura economica e commerciale. Tra le principali preoccupazioni dell'UE vi è il considerevole disavanzo commerciale a suo svantaggio, pari a 357,1 miliardi di dollari, nonché i persistenti legami tra Pechino e Mosca in un periodo di conflitto in Ucraina. Ulteriori tensioni sono generate dai dazi supplementari imposti dall'Europa sulle auto elettriche di produzione cinese e dalle misure ritorsive adottate dalla Cina, come quelle che hanno colpito il cognac francese. Il portavoce della diplomazia cinese, Guo Jiakun, ha sottolineato l'importanza di rafforzare le relazioni sino-europee come un'opportunità unica in un'epoca di trasformazioni storiche, caratterizzata da un preoccupante incremento di unilateralismo, protezionismo e politiche egemoniche, chiari riferimenti alle iniziative commerciali e politiche degli Stati Uniti. L'esortazione è a collaborare per mantenere la pace e la stabilità globale, promuovendo il multilateralismo, il libero scambio, il rispetto delle normative, l'equità e la giustizia, agendo come forze costruttive in un mondo in agitazione. Durante la sua visita, Wang incontrerà Kaja Kallas, responsabile della diplomazia europea, per un \"dialogo strategico di alto livello\", e successivamente i suoi omologhi Johann Wadephul in Germania e Jean-Noël Barrot in Francia.
Le divergenze commerciali e politiche tra Pechino e Bruxelles si sono accentuate negli ultimi anni. L'Unione Europea ha frequentemente accusato la Cina di adottare pratiche commerciali sleali, culminate nel 2024 con l'introduzione di dazi aggiuntivi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, cui Pechino ha risposto con ritorsioni su beni europei, in particolare il cognac francese. Un altro tema centrale nelle discussioni sarà quello delle terre rare, minerali essenziali per un'ampia gamma di prodotti tecnologici, dalle batterie per auto elettriche agli smartphone, di cui la Cina detiene notevoli riserve e un ruolo dominante nel mercato globale. Recente è stata la proposta di Pechino all'UE di un accesso preferenziale alle proprie esportazioni di terre rare, un'offerta che potrebbe alleviare le preoccupazioni europee sulla sicurezza delle forniture. Queste interazioni evidenziano la necessità di un dialogo continuo e costruttivo per superare le sfide e valorizzare le opportunità di cooperazione in un mondo interconnesso.
In questo scenario complesso, il dialogo e la cooperazione tra la Cina e l'Europa rappresentano un baluardo fondamentale per la stabilità globale, dimostrando che, anche di fronte a interessi divergenti, la ricerca di punti d'incontro e il rispetto reciproco possono guidare le relazioni internazionali verso un futuro più equo e prospero.