Nella mattinata del 20 febbraio, le forze armate israeliane hanno ricevuto quattro bare nere contenenti i resti di persone considerate ostaggi dal movimento Hamas. Questo evento, che ha scosso profondamente il paese, riguarda particolarmente la famiglia Bibas e un anziano cittadino. Le circostanze di questo ritorno sono avvolte in un contesto politico complesso, legato alla tregua nella Striscia di Gaza. L'operazione è stata coordinata con l'aiuto del Comitato Internazionale della Croce Rossa, dimostrando una collaborazione internazionale per risolvere una situazione umanitaria difficile.
In un momento di grande tensione, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, combattenti incappucciati hanno presentato solennemente le bare su un palco improvvisato. Questo gesto simbolico ha segnato un passaggio cruciale verso la chiusura di un capitolo drammatico aperto dall'attacco di Hamas il 7 ottobre dello scorso anno. Le bare, trasportate poi da veicoli del Comitato Internazionale della Croce Rossa, sono state consegnate all'esercito israeliano. Gli eventi si sono svolti nell'ambito di un accordo più ampio, che prevedeva lo scambio di detenuti palestinesi contro la liberazione di ostaggi israeliani.
Il ritorno dei corpi è stato annunciato ufficialmente dalle autorità militari israeliane, confermando che la consegna è avvenuta tramite rappresentanti dell'esercito e del servizio di sicurezza interno Shin Bet. L'accordo, parte di una tregua entrata in vigore il 19 gennaio, implica il rilascio di prigionieri palestinesi da parte di Israele. Secondo quanto dichiarato, la libertà di questi detenuti era prevista per il 22 febbraio. Questa fase iniziale della tregua ha già visto la liberazione di diciannove ostaggi israeliani e millecento prigionieri palestinesi.
L'atmosfera in Israele è stata di profonda commozione e tristezza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva anticipato che quel giorno sarebbe stato estremamente difficile per il paese. La famiglia Bibas, pur esprimendo cautela, ha richiesto di attendere l'identificazione definitiva prima di rendere omaggio ai propri cari. La storia della famiglia è tragica: durante l'attacco del 7 ottobre, tutti i membri erano stati rapiti dal kibbutz Nir Oz, nel sud del paese. Il padre, Yarden Bibas, era stato rilasciato a inizio febbraio, ma ora la notizia riguarda la madre e i due bambini.
La situazione rimane delicata, con Hamas e Israele impegnati in negoziati indiretti per la seconda fase della tregua. Questa dovrebbe mettere fine definitivamente al conflitto, ma i colloqui sono attualmente sospesi a causa di accuse reciproche di violazioni dell'accordo. Nonostante le difficoltà, la comunità internazionale continua a sperare in uno scioglimento pacifico di questa lunga e complessa crisi.