Nel mese di marzo 2025, si è registrata una tendenza interessante nel mercato finanziario italiano. Gli analisti hanno notato un assestamento dei tassi a breve termine, con alcuni segni di lieve riduzione, mentre quelli a lungo termine hanno mostrato un aumento significativo. Questa dinamica è stata resa nota dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) attraverso il suo rapporto mensile presentato recentemente. In particolare, i tassi sui prestiti alle imprese e per l'acquisto di abitazioni sono scesi rispetto ai mesi precedenti, influenzati dai tagli della Banca Centrale Europea.
In dettaglio, la situazione finanziaria ha subito variazioni importanti durante quest'anno. A febbraio, il tasso medio sulle operazioni di finanziamento per le aziende si è posizionato al 3,98%, inferiore rispetto al 4,15% del mese precedente e al 5,45% registrato in dicembre 2023. Similmente, il tasso relativo all’acquisto di abitazioni è arrivato al 3,17%, diminuendo leggermente dal valore precedente di 3,12%. Queste cifre indicano una tendenza generale verso una riduzione dei costi finanziari, sebbene vi siano state alcune oscillazioni nei segmenti specifici del mercato.
Gli esperti hanno evidenziato che i cambiamenti geopolitici hanno avuto un ruolo fondamentale nell’inversione delle curve dei tassi di interesse, specialmente per quelli medi e lunghi termini. Il vicedirettore generale dell'ABI, Gianfranco Torriero, ha confermato questa tendenza, sottolineando come fattori esterni abbiano influenzato direttamente il comportamento del mercato. Inoltre, gli indicatori come l’Euribor a tre mesi e i Bot a sei mesi hanno mostrato piccole variazioni, con un aumento per quanto riguarda i BTP a dieci anni.
L'analisi condotta dall'ABI mette in evidenza anche una contrazione nella domanda di prestiti, principalmente causata da un rallentamento economico. I dati ufficiali indicano una diminuzione del 0,6% nei prestiti concessi alle imprese e alle famiglie rispetto all'anno precedente. Tale fenomeno sembra aver portato ad un maggiore interesse verso altre forme di investimento, come titoli custoditi presso le banche, con un incremento complessivo di circa 147 miliardi di euro tra gennaio 2024 e gennaio 2025.
I crediti deteriorati netti, ossia quei debiti che presentano difficoltà di pagamento, continuano a mostrare un calo consistente. Dalla loro massima raggiunta nel 2015 fino a gennaio 2025, questi crediti sono diminuiti di quasi 166 miliardi di euro, rappresentando ora solo l'1,47% del totale dei crediti.
Questo scenario mostra come il settore bancario stia affrontando numerosi cambiamenti strutturali e ciclici. Le ultime cifre suggeriscono che, nonostante alcuni indizi positivi, il mercato rimane sensibile a fluttuazioni interne ed esterne. Gli operatori finanziari dovranno continuare a monitorare attentamente queste dinamiche per adeguarsi ai nuovi contesti economici globali.