Finanza
Approvazione dell'Opa su Anima: Nuovi Orizzonti per Banco Bpm
2025-03-01

Nell'ambiente economico italiano, una decisione significativa ha visto la luce. L'assemblea di Banco Bpm ha approvato con un ampio consenso le modifiche all'offerta pubblica di acquisto (Opa) su Anima, aumentando il prezzo da 6,2 a 7 euro cash e concedendo al consiglio di amministrazione la possibilità di rinunciare alle condizioni di efficacia del novembre precedente. Questa mossa, che include anche lo "sconto danese" richiesto alla Banca Centrale Europea (BCE), potrebbe ridurre l'impatto sul capitale della banca di circa 1,3 miliardi di euro. Il voto si è svolto in un clima teso, riflettendo le complesse dinamiche tra le principali istituzioni finanziarie italiane.

Dettagli della Decisione e delle Sue Implicazioni

Il 27 novembre 2024, nella vivace Fiera di Milano, si è tenuta l'assemblea dei soci di Banco Bpm, con la presenza di 3.525 azionisti rappresentanti il 56,67% del capitale. L'approvazione dell'aumento del prezzo dell'Opa su Anima ha ottenuto un sorprendente 97,64% di consensi, con solo lo 0,45% contrario e l'1,9% astenuto. Tra i presenti c'era anche Crédit Agricole, primo azionista con il 9,9% del capitale, che ha partecipato attivamente al voto. La presenza di Crédit Agricole non è stata vista solo come un semplice atto di sostegno ma come una strategia per gestire nel modo più vantaggioso possibile il complesso dossier relativo all'offerta di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm.

Dopo la votazione, che è durata appena un minuto, i piccoli azionisti hanno accolto l'esito con un lungo applauso, quasi liberatorio. Molti di loro erano turbati non tanto dall'acquisizione di Anima, quanto dalla proposta di scambio da 10 miliardi lanciata da Unicredit tre mesi prima. Un giovane socio ha definito l'assemblea «la giornata del coraggio» degli azionisti di Banco Bpm, evidenziando il legame profondo con l'autonomia della banca o l'intenzione di venderla a Unicredit ottenendo un premio in contanti. Con il rialzo del prezzo dell'Opa su Anima, il successo dell'operazione appare ormai scontato, dato che la banca, con il suo 22% e gli impegni di adesione di Poste, Fsi e i manager di Anima, detiene già un virtuale 44,8% della Sgr.

Il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi, ha dichiarato: «Stiamo aspettando l'ultima autorizzazione per far partire l'Opa su Anima. Siamo fiduciosi che possa iniziare in Borsa nella terza decade di marzo». L'assemblea per il voto sul bilancio 2024 si terrà il 30 aprile, ma la decisione cruciale verrà presa a maggio, quando entrerà in vigore l'Ops di Unicredit. «Offriremo un'adeguata informativa per convincere i nostri azionisti a rimanere con noi», ha aggiunto Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm.

Da un punto di vista giornalistico, questa decisione segna un passo importante nel panorama bancario italiano. Non solo cambia l'assetto delle maggiori istituzioni finanziarie, ma risveglia domande sulla futura autonomia e competitività di Banco Bpm. Lo scenario presenta sfide significative, ma anche opportunità per migliorare l'efficienza operativa e offrire nuovi servizi ai clienti. La presenza di Crédit Agricole e la reazione di Unicredit suggeriscono che le dinamiche del settore sono in continua evoluzione, rendendo ogni mossa strategica cruciale per il futuro del mercato finanziario italiano.

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