Nel corso della storia, molte innovazioni hanno suscitato paure infondate. Un sito chiamato Pessimists Archive racconta storie di resistenza al cambiamento tecnologico, sociale o culturale. Queste paure erano spesso esagerate e non avevano basi scientifiche solide. Ad esempio, nel 1903 si credeva che leggere a letto fosse pericoloso come assumere droghe. Nel 1897, l'andatura in bicicletta era vista con sospetto per presunti rischi alla salute. La radio, introdotta successivamente, fu accusata di danneggiare le capacità cognitive e perfino il papa avvertì contro l'abuso di ascolto.
Nell'inizio del XX secolo, le nuove abitudini quotidiane venivano messe in discussione senza fondamenti medici reali. Le preoccupazioni riguardavano pratiche comuni come la lettura a letto e l'utilizzo della bicicletta. Si pensava che queste attività potessero portare a gravi conseguenze per la salute. La paura era talmente diffusa che persino le compagnie di assicurazione considerarono l'idea di non coprire chi andava in bicicletta.
L'epoca vedeva una serie di timori ingiustificati. Le ricerche mediche del 1903 suggerivano che leggere a letto fosse altrettanto pericoloso quanto l'assunzione di sostanze stupefacenti. Anche gli scacchi e le parole crociate erano visti con sospetto. Nel 1897, un convegno di compagnie d'assicurazione discusse seriamente la possibilità di non stipulare polizze a coloro che andavano in bicicletta, temendo complicazioni renali. Questi timori riflettevano un'incapacità di comprendere i benefici delle nuove pratiche e un'eccessiva attenzione ai possibili rischi.
Con l'introduzione della radio, emerse una nuova ondata di preoccupazioni. I detrattori temevano che questo mezzo di comunicazione potesse avere effetti negativi sulle capacità cognitive dei suoi ascoltatori. Persino figure religiose come il papa espressero preoccupazioni sull'abuso di ascolto radiofonico. Non mancarono diagnosi inventive come il "radio perpetuum", associato a un presunto ammorbidimento cerebrale.
Il caso più celebre è quello del radiodramma di Orson Welles del 1938, che simula uno sbarco di marziani sulla Terra. Sebbene all'epoca si parlasse di un'ondata di panico nazionale, studi successivi hanno dimostrato che il programma fu ascoltato da pochissime persone. In realtà, la stampa tradizionale cercava di screditare la radio, vista come una minaccia diretta ai giornali. Questi episodi ci ricordano come le nuove tecnologie spesso incontrino resistenze iniziali, ma poi diventino parte integrante della nostra vita quotidiana.