Un vento di incertezza soffia sui mercati globali mentre cresce la tensione commerciale tra Stati Uniti e partner commerciali chiave. Dopo l'attuazione delle tariffe statunitensi al 25% sull'acciaio e alluminio, l'Europa e il Canada hanno risposto con misure proporzionate ma decise. L'Unione Europea ha pianificato due fasi di ritorsioni tariffarie che colpiranno prodotti americani per un valore di 26 miliardi di euro, mentre il Canada reagirà con sanzioni su beni per 20 miliardi di dollari. Questo scambio di provvedimenti pone domande sul futuro del dialogo commerciale e sugli effetti economici a lungo termine.
Ieri, l'Europa ha presentato una strategia articolata in due ondate di contromisure tariffarie. La prima fase, prevista per il primo aprile, includerà prodotti come barche, motociclette e bourbon, simboli della produzione di Stati statunitensi tradizionalmente legati al Partito Repubblicano. Una seconda ondata seguirà nel mese successivo, ampliando i settori interessati ad abbigliamento, agricoltura ed elettrodomestici. Il piano europeo, delineato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, mira a mantenere aperte le linee di comunicazione nonostante l'escalation commerciale.
Il Canada, intanto, ha annunciato sanzioni che entreranno in vigore entro breve tempo, centrando metalli, tecnologia informatica e attrezzature sportive. Le autorità canadesi hanno ribadito la necessità di proteggere i propri interessi nazionali, pur auspicando una soluzione diplomatica. Anche altri paesi coinvolti, come Giappone, Regno Unito e Messico, hanno espresso preoccupazioni, seppur evitando fino ad ora reazioni dirette.
Donald Trump, dal canto suo, ha reagito con determinazione, dichiarando che gli Stati Uniti risponderanno alle ritorsioni con ulteriori aumenti tariffari. Durante un incontro alla Casa Bianca con il primo ministro irlandese, Martin, ha ribadito la sua convinzione che le tariffe portino benefici economici nel lungo periodo. Il segretario al Commercio Lutnick ha aggiunto che nuovi materiali, inclusi il rame, potrebbero essere inclusi nelle liste future.
L'impatto immediato sulle borse europee è stato contenuto, con guadagni registrati a Milano e Francoforte. Tuttavia, le imprese europee più esposte manifestano preoccupazione per eventuali ripercussioni future. Von der Leyen ha promesso aiuti finanziari per mitigare gli effetti negativi sui settori colpiti, collaborando con i governi nazionali.
In America, le conseguenze economiche delle tariffe sono già evidenti. Le importazioni di alluminio e acciaio coprono importanti percentuali della domanda interna, e molte aziende temono aumenti dei costi. Nonostante ciò, Trump sembra disposto ad accettare sacrifici a breve termine per perseguire obiettivi strategici a lungo termine.
Le mosse compiute dagli attori principali mettono in luce un delicato equilibrio tra pressioni commerciali e opportunità di dialogo. Sebbene le misure attuali sembrino gestibili, l'incertezza rimane alta, soprattutto per quanto riguarda il futuro delle relazioni economiche tra Stati Uniti e partners commerciali storici. Gli sviluppi prossimi saranno cruciali per definire il corso di questa nuova fase della guerra commerciale globale.